La Perla: pubblicato il bando per la vendita degli asset del gruppo
Dopo oltre un anno di complesse trattative e interventi istituzionali, è stato pubblicato oggi l’avviso di vendita unitaria degli asset del gruppo La Perla, comprendente il marchio e lo stabilimento produttivo. La fase di ricerca delle manifestazioni di interesse è ufficialmente aperta, con scadenza fissata al prossimo 10 febbraio. E tra i potenziali investitori in grado di garantire una risposta industriale e occupazionale credibile per lo storico ed emblematico marchio bolognese di lingerie circola quello del gruppo Oniverse (ex Calzedonia), guidato dal re dell’intimo italiano Sandro Veronesi, che già nel 2013 aveva partecipato all’asta per rilevare La Perla dal concordato e oggi è considerato uno dei cavalieri bianchi più solidi e competenti per il rilancio degli asset. Fonti vicine al dossier confermano che Veronesi ha già avviato interlocuzioni con le istituzioni per valutare le condizioni di acquisizione.
Passaggio simbolo per il rilancio
«Quella che era una delle crisi emblematiche del settore della moda, oggi può diventare il simbolo del rilancio industriale del comparto», è il commento di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che dall’autunno 2023 sta gestendo la crisi del gruppo passo a passo e che nell’ultimo tavolo a Roma dello scorso 13 gennaio aveva assicurato la pubblicazione del bando di vendita dell’’intero compendio aziendale a stretto giro. «Con la cooperazione di tutti gli attori abbiamo segnato una svolta in questa vertenza, con l’obiettivo di tutelare sia un marchio storico del Made in Italy sia, soprattutto, i lavoratori». Sono 220 le “perline” – così sono state ribattezzate le lavoratrici del gruppo – ancora in organico, meno di una ventina quelle tornate al lavoro dallo scorso settembre 2024, quando, grazie a un accordo siglato al Mimit, La Perla Manufacturing (il sito produttivo bolognese) ha ripreso la fabbricazione di corsetteria, consentendone la commercializzazione e quindi il presidio dei mercati e la valorizzazione delle giacenze di magazzino.
Una crisi inedita per complessità e internazionalità
Il percorso che ha portato alla pubblicazione odierna del bando è partito al Mimit nell’autunno del 2023, ma ha origini lontane, perché la crisi di La Perla si trascina dal 2007, dalla prima cessione ai fondi del gruppo fondato nel 1954 a Bologna da Ada Masotti, diventato icona mondiale della lingerie di lusso italiana. A dare il colpo finale è stata la gestione fallimentare dell’imprenditore-finanziere Lars Windhorst, che ha disatteso tutti gli impegni annunciati nei piani di rilancio e portato il gruppo allo stato di insolvenza. A complicare la crisi è stata anche la struttura transnazionale dell’azienda: la casa madre è a Londra, fuori dall’Unione europea, mentre il principale sito produttivo e le unità commerciale e amministrative sono in Italia. Il Ministero ha garantito la cassa integrazione straordinaria ai lavoratori italiani a partire da febbraio 2024, evitando licenziamenti immediati. L’attivazione dell’amministrazione straordinaria ha dato poi il via a un paziente lavoro di coordinamento tra le quattro procedure concorsuali coinvolte (tre con finalità liquidatoria, di cui una britannica, e una italiana volta a identificare una soluzione industriale). Si tratta di una delle prime esperienze di questo tipo in ambito post-Brexit.
Fonte: Il Sole 24 Ore