La rivoluzione delle maschere – Il Sole 24 ORE

La rivoluzione delle maschere – Il Sole 24 ORE

A 75 anni dalla morte, James Ensor (1860-1949), pioniere belga del modernismo, viene celebrato ad Anversa con quattro mostre (la sua casa-museo a Ostenda, città dove trascorse tutta la vita, è stata invece inaugurata nel 2023). La più completa, per seguirne l’itinerario artistico, è aperta al KMSKA, Museo reale di Belle Arti, che vanta la più grande collezione al mondo dell’artista, qui arricchita da prestiti internazionali e opere di pittori con i quali si era voluto misurare.

Herwig Todts

“I sogni più sfrenati di Ensor. Oltre l’impressionismo” (fino al 19 gennaio 2025) è una rassegna, come spiega il curatore Herwig Todts, “frutto dell’Ensor Research Project, che ha aperto nuove prospettive sui suoi processi creativi sulla sua personalità. Non era un misantropo, contrariamente a quanto ritenuto, piuttosto un ribelle, con l’ossessione di essere sempre il migliore, di rompere le regole, dare più intensità a luce e colori e andare oltre all’impressionismo. È stato anche un anticipatore dell’espressionismo e del surrealismo.

L’esposizione è di impatto teatrale, in due tempi. Il primo abbraccia la fase di sperimentazione di Ensor, attratto dalle avanguardie parigine, da Édouard Manet, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, dal realismo di Gustave Courbet. Egli si confronta con gli impressionisti nel 1886, al Salone invernale del circolo d’avanguardia Les XX, dove partecipa con “La mangiatrice di ostriche”, del 1882. Presto comincia a proporre una sua visione.

“Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso”, e il disegno “Le tentazioni di Sant’Antonio”, entrambi del 1887, segnano una cesura e introducono il secondo tempo, che dispiega le opere caricaturali e ironiche per le quali è più conosciuto. Tra i modelli di riferimento, i fiamminghi Hyeronymus Bosch e Pieter Brueghel. Ma “Ensor guarda nello stesso tempo alla cultura popolare, al Carnevale, alle Lanterne Magiche, agli spettacoli satirici e grotteschi. Le sue non sono maschere, rivelano la vera natura dell’uomo”.

Emile Nolde e George Grosz

Gli artisti delle avanguardie tedesche del ’900, Emile Nolde e George Grosz non tardano a scoprirlo. Accanto ai dipinti, l’avventura grafica di Ensor, tra incisioni e stampe, al Museo Plantin-Moretus con “Stati dell’Immaginazione di Ensor” (fino al 19 gennaio 2025), mentre “Masquerade, Make-up & Ensor”, al MoMu (Museo della moda) ne esplora la valenza contemporanea. Il FOMU (Museo della fotografia) lo accosta invece a un’altra ribelle: la fotografa Cindy Sherman, con i suoi travestimenti e incarichi nel mondo della moda (fino al 2 febbraio 2025).

Fonte: Il Sole 24 Ore