La robotica è una opportunità multimiliardaria secondo Nvidia e sarà la prossima rivoluzione. L’ennesima
Nvidia è sul punto di rivoluzionare anche la robotica. Sul palco del Consumer electronic show di Las Vegas l’amministratore delegato Jensen Huang ha definito l’impatto dei suoi modelli di intelligenza artificiale per umanoidi un’opportunità “multimiliardaria. Secondo il ceo dell’azienda che nel 2024 ha superato i 3 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato grazie alla domanda dei suoi chip AI, il settore è a un punto di svolta. «Il momento ChatGPT per la robotica sta arrivando», ha dichiarato sottolineando come l’intelligenza artificiale è in grado di accelerare e perfezionare il processo di simulazione del mondo fisico e generare enormi quantità di dati necessarie per addestrare i robot. Nvidia si candida a produrre la tecnologia per addestrare i robot su larga scala aprendo così la strada alla «più grande industria tecnologica che il mondo abbia mai visto».
Cosa è Cosmos?
Lunedì, Nvidia ha infatti annunciato una serie di modelli di intelligenza artificiale fondamentali sulla sua nuova piattaforma Cosmos, che gli sviluppatori possono utilizzare gratuitamente per generare dati e creare i propri modelli. Sono stati infatti presentati i modelli Cosmos che consentono agli sviluppatori di generare una quantità massiccia di dati sintetici fotorealistici basati sulla fisica, utili per l’addestramento e la valutazione dei modelli esistenti. Viene definita la fisica dell’intelligenza artificiale. possibile personalizzare questi modelli attraverso il fine-tuning con dataset specifici, come registrazioni video di viaggi di veicoli autonomi o robot in ambienti industriali. La piattaforma è disponibile con una licenza open model, mirata ad accelerare il lavoro della comunità nel campo della robotica e dei veicoli autonomi. Gli sviluppatori possono accedere ai modelli tramite il catalogo API di NVIDIA, il catalogo NGC o Hugging Face. Al CES, Nvidia ha anche presentato una raccolta di modelli di base per robot umanoidi, denominata “GR00T Blueprint”. Nei prossimi due decenni, secondo Huang, il solo mercato dei robot umanoidi raggiungerà i 38 miliardi di dollari.
Per il robot umanoinde casalingo forse occorrerà attendere.
Tuttavia, la rivoluzione secondo non pare ancora imminente. sopratutto quella più immaginifica del robot domestico in stile Famiglia Jetson. Metti di avere a disposizione 15mila dollari per acquistare un robot umanoide da piazzare a casa per occuparsi delle nostre faccende domestiche. Di essere quel tipo di persona che si fida delle tecnologie e del progresso. E quindi di essere tra coloro che non hanno timore di lasciare da solo, in autonomia, un automa a casa propria. Come reagiresti se scoprissi che dietro a un umanoide c’è un umano? Il dilemma è per una nicchia di persone. La maggior parte di noi non esce di casa con un elettrodomestico acceso, che segue passo passo il robot per aspirare la polvere per paura che si incastri da qualche parte. C’è però una sparuta minoranza che ha una fiducia nell’intelligenza artificiale così ampia e solida da consegnarle persino le chiavi di casa propria, a patto però che sia completamente artificiale. Tutta colpa delle promesse dell’AI.
I robot telecomandati di Prospet Robotics
I progressi nell’intelligenza artificiale hanno indubbiamente reso i robot più facili da addestrare. Inoltre, il progresso nella computer vision consente loro di uscire dalle catene di montaggio, dove avevano già dimostrato di poter lavorare in modo efficiente, per passare in ambienti più caotici, come le nostre case, e occuparsi di compiti più complessi, come pulire e ordinare. In realtà, pulire un bicchiere, raccogliere un indumento sporco o anche solo non rimanere incastrato tra due porte non sono attività alla portata della robotica domestica più avanzata. Nonostante le numerose demo e i video-eventi (incluso quello di Tesla) circolati in rete negli ultimi mesi del 2024, quando un robot versa una bevanda o pulisce un bancone, non agisce in modo autonomo, anche se sembra. È invece controllato a distanza da operatori umani. Come si legge in un articolo pubblicato su MIT Review, l’80% delle faccende domestiche non è ancora alla portata di un robot che agisca da solo. Detto altrimenti, il robot autonomo perfetto ancora non esiste. Prosper Robotics ha sviluppato un umanoide in grado di pulire la casa, lavare i piatti e fare il bucato, in perfetto stile Jetsons, che però riceve ordini da un operatore umano che lavora in qualsiasi parte del mondo. Quello di Prosper Robotics, come di altre aziende, è un approccio, se vogliamo, più realistico, meno fantascientifico ma più antipatico. E non solo per i maggiordomi, gli uomini e le donne di servizio che potrebbero perdere il “posto di lavoro”, ma perché ancora una volta si esternalizza altrove qualcosa.
Fonte: Il Sole 24 Ore