La sostenibilità nelle confezioni cambia le scelte dei consumatori

La sostenibilità nelle confezioni cambia le scelte dei consumatori

Sostenibilità e contenuto di servizio sono gli asset su cui si muove l’innovazione di packaging dei prodotti presentati all’ultima edizione di Cibus, la fiera dell’alimentare andata in scena a Parma dal 7 al 10 maggio. Anche secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sul Packaging del Largo Consumo di Nomisma «il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità passa inevitabilmente anche attraverso azioni di revisione e ripensamento del packaging». Che tradotto in azioni significaeliminazione di overpackaging, confezioni più leggere, sostituzione o eliminazione della plastica vergine con materie più sostenibili, riciclo e recupero, riduzione delle emissioni.

«In questo scenario – commenta Emanuele Di Faustino, responsabile Industria, Retail & Servizi di Nomisma –, la filiera agroalimentare non sfugge al dibattito sulle responsabilità della crisi climatica in atto, tanto da essere considerata uno dei comparti maggiormente implicata nel climate change. Il punto di caduta è, dunque, la valutazione del reale contributo che il food system e l’industria del packaging possono dare al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica e di sostenibilità ambientale, sociale ed economica posti dal Green Deal Europeo e dall’Agenda 2030 Onu, ma anche per affrontare le sfide urgenti e non rimandabili per essere in linea con i principi Esg».

Dall’analisi prodotta da Nomisma emerge in modo chiaro l’attenzione dei consumatori nei confronti della sostenibilità di cibi e bevande e il ruolo centrale rivestito dal packaging: 1 italiano su 2 ritiene che la presenza di packaging con connotati sostenibili conferisce al prodotto un’impronta green.

Nello specifico, le caratteristiche maggiormente ricercate sono l’assenza di imballaggi in eccesso (45%), le confezioni interamente riciclabili (43%), quelle prodotte con materiale biodegradabile (38%) e riciclato (35%). Forte attenzione si denota anche per gli imballaggi plastic-free e per quelli utilizzabili più volte. A ulteriore conferma, 7 consumatori su 10 ritengono importante nelle scelte di acquisto di prodotti alimentari la presenza di una confezione sostenibile.

Alla sostenibilità ha pensato quindi Cilento, specializzata nella produzione di mozzarella di bufala campana Dop, oggi alla terza generazione, quando ha ideato il suo multipack ripensato nei materiali e nella logica di imballo. «Parliamo – illustra Damiano Cilento, responsabile commerciale – del classico sacchetto al cui interno sono contenute tre o cinque mozzarelle di bufala campana Dop. Abbiamo eliminato completamente il sacchetto esterno di raggruppamento, riconfigurando le unità di prodotto in un packaging a “cartucciera”, dove ogni mozzarella è resa separabile dall’altra tramite un taglio di pre-foratura». Questo è possibile grazie a un attento studio di eco-design e a investimenti per l’adeguamento delle linee produttive di confezionamento, che hanno permesso un risparmio del 50% di plastica rispetto al passato.

Fonte: Il Sole 24 Ore