L’Abc dell’Abruzzo e la blockchain delle Pmi locali
Il sistema imprenditoriale dell’Abruzzo si conferma in piena transizione tecnologica e, su questa strada, Confindustria e Camera di Commercio Chieti-Pescara si affidano alla tecnologia blockchain per un progetto dedicato alle medie e piccole imprese delle due province. Dopo un anno di gestazione ora vede la luce l’acronimo ABC, Abruzzo BlockChain, descrive chiaramente uno degli obiettivi della piattaforma: «Abbattere la barriera culturale che tiene fuori dal cambiamento digitale le nostre PMI – spiega il presidente degli industriali, Silvano Pagliuca (nella foto) –, accompagnandole in un progressivo percorso di crescita». E non solo. Perché il pericolo che l’Abruzzo resti fuori dai progetti del Recovery Plan, senza l’alta velocità ferroviaria da Roma a Pescara e con il porto di Pescara incapace di rispondere alle esigenze del sistema produttivo regionale, «equivale a una condanna dalla quale sarà impossibile riprendersi», sottolinea il presidente camerale Gennaro Strever.
In assenza di progetti definitivi sulle infrastrutture materiali, vanno avanti quelli che passano lungo le autostrade digitali. Così ABC (all’indirizzo: https://www.abruzzobc.it/) diventa la risposta tecnologica per ridurre la contraffazione, difendendo il made in Italy (non a caso i colori scelti sono quelli del tricolore italiano, ndr.), per aprirsi al mercato digitale, accelerando i processi di internazionalizzazione, per tracciare i prodotti, dando nuovo impulso alle strategie di marketing fondate sul valore e non più sulla strategia del prezzo. Obiettivi che si raggiungono attraverso una piattaforma condivisa, che registra le transazioni e tiene traccia degli asset in maniera immutabile, consolidando i rapporti di fiducia con i consumatori.
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Nell’area riservata, ad accesso con password, la piattaforma rende disponibili dashboard aziendali riservate dove ogni realtà imprenditoriale ha la possibilità di configurare la tracciabilità della storia dei propri prodotti. Il tracciato notarizzato su blockchain è condiviso con i consumatori e con tutti gli attori della filiera: ogni lotto di produzione gestito contiene le informazioni raccolte durante il processo di produzione di un bene, al fine di garantirne trasparenza, fiducia e tracciabilità. L’accesso del consumatore finale a queste informazioni avviene tramite lettura di QR-Code posizionati sul prodotto finito o tramite link web condiviso dall’azienda nelle sue attività di marketing e vendita.
Al momento aperta ai settori del fashion e del food&wine delle due province, con tre aziende già presenti che hanno consentito la fase di messa a punto e sperimentazione iniziale: Sartoria Belisario, rinomato brand delle camicie artigianali, Cantina Marramiero, tra i migliori produttori italiani di Montepulciano d’Abruzzo, e Spiedì, leader nella lavorazione e commercializzazione di carne ovina. «Un’altra decina di aziende entreranno entro l’estate – anticipa Pagliuca –, ma Abruzzo BlockChain è una piattaforma inclusiva, pronta ad aprirsi ad altri settori e senza confini provinciali. Vogliamo spingere sulla tracciabilità delle filiere produttive abruzzesi e tenere alta l’asticella della digital trasformation». Il progetto ABC è in evoluzione e seguirà le aziende, fornendo tutti gli strumenti evolutivi per supportare le produzioni di qualità attraverso la tecnologia blockchain, compresa la possibilità di accettare dagli utenti finali pagamenti anche in criptovalute.
Fonte: Il Sole 24 Ore