L’accusa: Sports Illustrated genera alcuni suoi articoli con l’Intelligenza artificiale

L’accusa: Sports Illustrated genera alcuni suoi articoli con l’Intelligenza artificiale

Prima o poi doveva capitare, e ora è successo: l’intelligenza artificiale è arrivata anche nel mondo del giornalismo entrando dalla porta di servizio, quella che spaccia i contenuti generati artificialmente per “veri”, scritti da giornalisti in carne ed ossa.

A varcare la discutibile frontiera per prima è stata Sports Illustrated, popolare rivista Usa che tratta di argomenti sportivi. Alcuni suoi articoli sono stati scritti dall’intelligenza artificiale, con tanto di foto e bio dell’autore che li ha firmati completamente inventati. La scoperta è stata fatta da Futurism, rivista online che tratta di temi legati allo sviluppo delle nuove tecnologie e del loro impatto sulla quotidianità.

Drew Ortiz, redattore «artificiale»

Futurism ha infatti scoperto, tramite alcune fonti anonime, che un autore che apparentemente scriveva per Sports Illustrated in realtà non esiste: è semplicemente una figura creata dall’intelligenza artificiale. Il suo nome, Drew Ortiz, è comparso per un certo tempo tra le biografie degli editors di SI, per poi sparire improvvisamente quando Futurism ha interpellato l’editore di SI, The Arena Group, per avere informazioni sul caso. Tuttavia, il profilo è ancora rintracciabile attraverso The Wayback Machine, un sito web che tiene traccia storica di quanto viene pubblicato sulla Rete. Stessa sorte hanno

subito anche i pezzi del medesimo autore pubblicati su Sports Illustated, tutti cancellati dopo la richiesta di chiarimenti da parte di Futurism.

La difesa dell’editore

L’editore della rivista, attraverso un portavoce, ha risposto ufficialmente in una dichiarazione a questa richiesta di chiarimenti, scaricando la responsabilità a una società esterna che fornisce contenuti per SI: «Oggi è stato pubblicato un articolo in cui si sostiene che Sports Illustrated abbia pubblicato articoli generati dall’intelligenza artificiale. Secondo la nostra indagine iniziale, questo non è accurato. Gli articoli in questione erano recensioni di prodotti e contenevano contenuti concessi in licenza da una società esterna di terze parti, AdVon Commerce. Numerosi articoli di e-commerce di AdVon venivano pubblicati su alcuni siti web di Arena. Monitoriamo continuamente i nostri partner ed eravamo nel bel mezzo di una revisione quando sono state sollevate queste accuse. AdVon ci ha assicurato che tutti gli articoli in questione sono stati scritti e modificati da esseri umani. Secondo AdVon, i loro scrittori, redattori e ricercatori creano e curano contenuti e seguono una politica che prevede l’utilizzo sia di procedure antiplagio sia di software anti-intelligenza artificiale su tutti i contenuti. Tuttavia, abbiamo appreso che AdVon ha chiesto agli autori di utilizzare uno pseudonimo in alcuni articoli per proteggere la loro privacy (azione che riteniamo scorretta). Stiamo quindi rimuovendo i loro contenuti e abbiamo concluso la partnership con loro».

Fonte: Il Sole 24 Ore