L’Agenzia per la coesione chiude, al Dipartimento di Palazzo Chigi le competenze sul Sud

Addio all’Agenzia per la coesione territoriale. Dal 1° dicembre competenze, personale e risorse sono passate al Dipartimento per la coesione territoriale di Palazzo Chigi. L’operazione era stata delineata dal ministro per gli Affari Ue, il Sud, la coesione e il Pnrr Raffaele Fitto con il decreto sul Piano di ripresa e resilienza dello scorso febbraio, ora è stata concretizzata con un Dpcm (decreto del presidente del Consiglio).

Cambia il nome del Dpcoe, si aggiunge «e per il Sud»

Il Dipartimento (Dpcoe, nel gergo degli addetti ai lavori) assume anche la gestione di tutte le risorse finanziarie delle politiche di sviluppo e coesione, compresi i 268 milioni del Fondo di sostegno ai Comuni marginali (le aree interne) e i 366mila euro per le spese 2023 di supporto ai commissari straordinari delle Zone economiche speciali, destinati a essere sostituiti dal 1° gennaio 2014 da una struttura di missione per una Zes unica. L’articolo 10 interviene sul raggio d’azione del Dipartimento, che risulta ampliato (entro un mese dovrà arrivare un decreto di organizzazione interna). Innanzitutto il nome, che sarà ora Dipartimento per le politiche di coesione «e per il Sud».

La struttura guidata da Michele Palma gestirà anche l’integrazione tra le politiche di coesione e i fondi tematici europei e gli interventi finalizzati allo sviluppo del Mezzogiorno e al riequilibrio territoriale. Potrà assumere le funzioni dirette di Autorità di gestione di programmi coperti da fondi Ue (l’Agenzia era autorità di gestione di due programmi nazionali) o di specifici progetti e potrà esercitare i poteri sostitutivi nell’utilizzo dei fondi europei previsti dalla legge 164 del 2014 in caso di ritardo delle amministrazioni responsabili.

Trasferito tutto il personale

In totale passano dall’Agenzia al Dipartimento, quindi nei ruoli della presidenza del Consiglio, due direttori generali, 16 dirigenti e 116 unità di personale non dirigenziale. Il trasferimento riguarda anche il personale assunto a tempo determinato che risulta in servizio presso l’Agenzia alla data del 25 febbraio 2023 (data di entrata in vigore del decreto Pnrr) e il Dipartimento subentra nella titolarità dei rapporti relativi ai contratti di lavoro autonomo e ai contratti di collaborazione in corso alla stessa data, se confermati entro la fine di gennaio 2024.

Le risorse finanziare trasferite, incluse quelle necessarie a coprire i compensi dei componenti del Nuvec (Nucleo di verifica e controllo), ammontano a 3,29 milioni di euro per il 2023 e a 15,6 milioni annui dal 2024. Quelle per il funzionamento, compresi gli affitti, sono invece state quantificate in 592mila euro per il 2023 e 7,1 milioni a decorrere dal 2024.

Fonte: Il Sole 24 Ore