L’allarme dell’Aie: mercato del libro in difficoltà dopo i cambi su 18app e biblioteche
L’Italia in ritardo rispetto all’Europa
«Bene il ripristino del fondo per le biblioteche per il 2025 e l’avvio di un percorso di confronto con il ministro della Cultura Alessandro Giuli», dice Cipolletta durante la presentazione dei dati che fotografano un’Italia in cui le vendite calano, mentre altri Paesi europei registrano dati migliori. La Germania cresce dello 0,9%, la Spagna addirittura del 9,8%, mentre Francia e Regno Unito limitano i danni con cali dello 0,3% e dello 0,6%. L’Italia, con un calo del 2,3% nelle copie vendute (2,5 milioni in meno, attestandosi a 104 milioni), si posiziona così tra i fanalini di coda del Vecchio Continente.
Piccoli editori e librerie sotto pressione
La crisi non colpisce tutti allo stesso modo. I grandi gruppi editoriali, con vendite superiori ai 5 milioni di euro, hanno subito un lieve calo dello 0,1%, mentre i piccoli editori con fatturati tra 1 e 5 milioni di euro hanno visto una contrazione del 9,3%. Anche le librerie faticano a reggere il colpo: sebbene abbiano guadagnato 8,8 milioni di euro, non sono riuscite a compensare il crollo dell’e-commerce (-26,3 milioni di euro) e della grande distribuzione (-6,7 milioni di euro).
Quali libri resistono?
A livello di generi, l’unico settore in crescita è la narrativa, sia italiana (+3,2%) sia straniera (+0,9%). In difficoltà la saggistica (-2%), la manualistica (-4,1%) e i fumetti (-5,5%). Nonostante il calo generale, il libro più venduto del 2024 è un saggio (“Il dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia”, di Aldo Cazzullo, edito da Harper Collins), a dimostrazione che la non-fiction di qualità conserva un pubblico fedele.
Il digitale, nota positiva
In un panorama difficile, il mercato digitale mostra segnali di crescita. Gli ebook hanno raggiunto un valore di 84,2 milioni di euro (+4%), mentre gli audiolibri in abbonamento sono aumentati del 7,1%, toccando i 30 milioni di euro. Complessivamente, il digitale ha superato i 114 milioni di euro, confermandosi un settore in espansione.
Il calo dell’e-commerce
«Nel 2024 il mercato è stato influenzato, oltre che dalle differenti politiche di sostegno della domanda, anche dal calo dell’e-commerce – ha poi spiegato Cipolletta –. Le politiche adottate dal maggior player mondiale delle vendite online stanno modificando strutturalmente il mercato: si riduce il peso del catalogo sul totale delle vendite e quello specifico dei piccoli editori, mentre le librerie faticano a coprire segmenti di mercato su cui l’e-commerce disinveste».
Fonte: Il Sole 24 Ore