
L’annuncio dell’Nba: valutiamo la creazione di una lega europea
«La comunità della pallacanestro europea è orgogliosa della propria tradizione settantennale nelle competizioni internazionali per club e del talento d’élite che è in grado di sviluppare», ha dichiarato Zagklis. «Tuttavia, data la popolarità di questo sport e il successo delle competizioni per squadre nazionali, c’è un potenziale inesplorato nel basket europeo per club. Una nuova lega in Europa combinerebbe l’acume imprenditoriale dell’Nba con l’esperienza internazionale della Fiba al fine di attrarre nuovi tifosi e investitori, massimizzare i benefici per i club e creare sinergie a vantaggio di tutti gli stakeholder».
Una discussione antica
«Questa non è una nuova discussione», ha spiegato il capo dell’associazione della pallacanestro professionistica statunitense a New York, ricordando che l’argomento è sul tavolo da decenni, «ma crediamo sia giunto il momento di passare alla fase successiva».
Silver ha detto che allo stato attuale delle riflessioni, l’Nba prevede una lega con 12 franchigie permanenti, non dipendenti dai loro risultati sportivi, e quattro membri che possono cambiare ogni anno. «Ma questo schema potrebbe cambiare» con i lavori di preparazione, ha avvertito il commissioner. Questa Lega potrebbe essere un concorrente pericoloso per l’EuroLeague, oggi considerata il secondo miglior campionato del mondo (da qualcuno anche il primo). Interrogato sulle trattative con l’EuroLeague, Andreas Zagklis ha dichiarato che è «nostra intenzione avere contatti con i club», ma non ha dato ulteriori dettagli. Adam Silver ha detto che parlare di «esplorazione» e non della creazione di una lega è legato al fatto che «noi vogliamo avere conversazioni aperte e dirette con le parti interessate e non discussioni segrete».
L’Nba, in chiara contrapposizione con l’Eurolega, dopo il rifiuto di quest’ultima di una proposta di partnership iniziale nel marzo 2024, starebbe proponendo a diverse importanti società calcistiche europee di lanciare le proprie squadre di basket. Secondo l’Equipe tra queste ci sarebbero oltre al PSG, il Manchester City governato dal fondo degli Emirati Arabi, il Real Madrid e l’Arsenal. The Athletic si spinge oltre e parla già di alcuni club blasonati provenienti dall’Eurolega come il Barcellona, i turchi del Fenerbahce e l’ASVEL Villeurbanne dell’ex campione Nba Tony Parker. In Italia la prima città che potrebbe essere coinvolta è Milano, dove ci sono due top club di calcio guarda caso di proprietà di fondi americani (RedBird il Milan e OakTree l’Inter) oltre ad una società storica come l’Olimpia che dal 2026 potrebbe mettere sul piatto la possibilità di giocare nella nuova e modernissima Arena Santagiulia che sta nascendo in vista dell’Olimpiadi di Milano-Cortina.
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Fonte: Il Sole 24 Ore