L’arte internazionale guida l’incanto italiano di Sotheby’s

L’arte internazionale guida l’incanto italiano di Sotheby’s

L’incanto milanese del primo semestre 2021 di Sotheby’s dedicato all’arte moderna e contemporanea si è concluso il 27 maggio offrendo 62 opere di artisti italiani e internazionali del XX e del XXI secolo, provenienti da collezioni private italiane ed eu-ropee. Un catalogo particolarmente vario, ad ampio raggio, che ha raccolto accanto ai consueti artisti delle principali correnti artistiche italiane come Morandi, Afro, Fontana, Castellani, Boetti, Schifano, Melotti e Leoncillo, autori internazionali alquanto insoliti per la piazza italiana che si sono rivelati decisivi per il raggiungimento del fatturato auspicato dalla casa d’aste. Tra questi: On Kawara, Bosco Sodi, Sergio Camargo e Roman Opalka, artista che ha registrato in serata il suo record d’asta mondiale superando il milione di euro (1.222.500 con le commissioni).
La vendita Contemporary Milan ha raccolto complessivamente 10.231.410 euro con 62 lotti
effettivamente scambiati di cui 8 invenduti. La stima pre-asta degli esperti di dipartimento era tra 6.992.000-9.780.000 euro. Tra i lotti rimasti orfani di offerte: un lavoro monumentale in acciaio di Kounellis, una installazione ambientale di Paolini, una tela di de Chirico, una scultura in legno di Sol LeWitt e un cellotex nero di Burri.

Le vendite internazionali

A guidare l’incanto non è stata la natura morta con oggetti di Giorgio Morandi del 1942, punta di diamante del catalogo di Sotheby’s, rimasta in linea con la stima minima di 800.000 (hammer price), ma l’acrilico monocromo degli anni Sessanta del pittore polacco Roman Opalka (lotto 9), scomparso nel 2011, il cui lavoro, quotato in catalogo 400.000-600.000 euro, ha ricevuto numerose offerte che hanno fatto schizzare il prezzo al martello oltre il milione di euro (1.222.500 euro con le commissioni). Il suo precedente record risale al 2010, sempre per una tela monocroma, aggiudicata da Christie’s per 772.400 euro. Roman Opalka, artista in collezione Pinault, nel 1965 a Varsavia dà inizio al suo progetto permanente “Opalka 1965/1 – ∞ (1956-2011)”. Ogni giorno l’artista dipingeva ossessivamente dei numeri in ordine crescente partendo da 1, con pittura acrilica bianca su tele verticali di formato identico, tutte intitolate “Détails”. Arrivato alla fine della tela con un determinato numero, Opalka ricominciava con il numero seguente su una tela nuova. Possiamo dire che i protagonisti di questo incanto, come accennavamo all’inizio, sono stati i lavori degli artisti internazionali – polacchi, giapponesi, messicanie brasiliani – che hanno ottenuto prezzi di aggiudicazione sopra le stime e cospicui rilanci online prima che la vendita si chiudesse.

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Ad esempio: per il dipinto della serie ”Today “ dell’artista concettuale giapponese On Kawara (lotto 10), nei giorni precedenti l’asta erano già state fatte offerte telematiche per 420.000 euro, più di quanto previsto dalla stima in catalogo (200.000 – 300.000 euro). L’esemplare di liquitex su tela che reca una data dipinta a mano in stampatello bianco su fondo nero, alla fine è stato comprato alla fine con le commissioni per 538.500 euro. Anche l’opera dello scultore e relief maker brasiliano Sergio Carmago “Relief n. 337” ha superato la valutazione massima passando al nuovo proprietario per 411.800 euro (buyer’s premium inclusi). Buon prezzo di aggiudicazione anche per la tecnica mista su cartoncino del 1959 di Cy Twombly: “Sperlonga Drawing” (lotto 26) è salito a 436.000 con i diritti (stima: 350.000 – 450.000). Mentre il lavoro senza titolo dell’artista di Città del Messico Bosco Sodi (loto 46), realizzato in acrilico, segatura, pasta di legno e fibre naturali su tela, ha cambiato collezionista per 94.500 con le commissioni (stima: 40.000 -60.000 ).

L’arte italiana

Tornando ai maestri italiani in catalogo, eccellente il prezzo di aggiudicazione per il “Baco da seta” di Pino Pascali, artista pugliese scomparso prematuramente nel ’68, che ha polverizzato la forbice di valore di 50-70.000 euro, venendo aggiudicato per 239.400 euro. L’altra opera italiana di punta di questa vendita, insieme al dipinto di Morandi, una bella tela astratta di Afro intitolata “Villalta” (lotto 32), eseguita nel 1958, non ha riservato sorprese: l’opera è rimasta anch’essa in linea con la valutazione più bassa di 500.000 euro (stima: 500.000 -750.000). Il quadro del 1967 di Mario Schifano “Tutte stelle”, realizzato a smalto, vernice spray con un inserto in perspex, ha raggiunto invece con le commissioni 363.500 euro (stima: 180.000 – 200.000).

Le ceramiche del Novecento

Solida l’attenzione verso i manufatti artistici in ceramica e terracotta di Fontana, Leoncillo e Fausto Melotti: il “San Sebastiano bianco” in ceramica di Leoncillo, opera del 1962, proveniente dalla Neiman Marcus Collection ha duplicato la stima massima con le commissioni, venendo comprata per 569.100 (stima: 200.000 – 250.000). Mentre il “Concetto spaziale” cilindrico di Lucio Fontana (lotto 27), sempre in terracotta, esposto in passato al Solomon R. Guggenheim Museum di New York e alla Triennale di Milano, è stato comprato per 411.800 euro (stima: 250.000 – 300.000). L’altro “Concetto spaziale” sempre in terracotta invetriata, stimato 100.000 – 150.000, è stato scambiato per 327.100 euro (buyer’s premium inclusi).

Fonte: Il Sole 24 Ore