L’arte moderna in asta da Sotheby’s non brilla
È un quadro contrastante quello che è emerso dalla vendita di Modern Art battuta da Sotheby’s lo scorso 13 novembre che si è chiusa con un controvalore totale di 223,3 milioni di dollari, ammontare che comprende il buyer’s premium. Un’analisi dei numeri spiega i motivi di un incanto relativamente più sottotono. Dei 40 lotti offerti in origine con stima pre asta tra 199,2 e 275,4 milioni, prima dell’avvio sette sono stati ritirati, mentre circa la metà era coperta da garanzie pari a 107,7 milioni di dollari (il 60% delle stime minime pre asta). Alla fine il controvalore totale senza commissioni è stato pari a 190,4 milioni di dollari superando la stima minima pre asta di 179 milioni di dollari. Tuttavia va considerato che il risultato stimato non tiene conto del ritiro dei sette lotti prima dell’incanto che complessivamente avrebbero potuto fruttare altri 19,3 milioni di dollari. Infine, due lotti non hanno trovato acquirenti. Tra i lotti ritirati il dipinto «The Bell» di Philip Guston del 1952, stimato tra i 6 e gli 8 milioni di dollari, l’opera è stata esposta nella mostra “Philip Guston Now” al Museum of Fine Arts di Boston e al Museum of Fine Arts di Houston.
Il primo lotto
Ad aprire l’asta il dipinto «Roads #7», 1956 che ha focalizzando l’attenzione dei presenti in sala su uno degli artisti meno conosciuti presente nella vendita, Hedda Sterne (1910 – 2011) americana di origine rumena, membro attivo della Scuola di pittura di New York nel 2021 le sue opere hanno fatto parte della mostra al Centre Pompidou del 2021 “Women in Abstraction”. Prima volta in asta l’opera ha raggiunto 650.000 dollari, superando la stima massima di 600.000 dollari (risultato pari a 818.000 dollari con le commissioni) valore che ha stabilito un record per l’artista.
I top lot
Il prezzo più elevato della vendita è stato 26,8 milioni di dollari (30,8 milioni di dollari con le commissioni), per l’opera «Peupliers au bord de l’Epte, temps couvert», 1891, di Monet, uno dei 24 dipinti che l’artista realizzò ritraendo un gruppo di pioppi piantati sulle rive del fiume Epte a circa due chilometri dalla sua casa di Giverny. Il risultato tuttavia è stato inferiore alla stima minima di 30 milioni di dollari. Un’altra opera di Monet ha suscitato un notevole interesse, «Le Moulin de Limetz (Il mulino di Limetz)», 1888, garantita con un’offerta irrevocabile, che ne assicurava la vendita, è stata venduta per 22 milioni di dollari (25,6 milioni di dollari con le commissioni) rispetto a una stima compresa tra 12 e 18 milioni di dollari. Il dipinto di proprietà dei discendenti dei collezionisti di Chicago Bertha e Potter Palmer apparteneva alla famiglia da oltre 130 anni. Tra le altre aggiudicazioni degne di nota vi è «Le Louvre, matin, printemps», 1902, di Camille Pissarro, venduta per 3,4 milioni di dollari (4,2 milioni di dollari con le commissioni), più del doppio della stima massima. Ma gli occhi erano puntanti su un’opera su carta di Rothko, «Untitled», 1968, nei toni del blu e del verde del 1968 venduta al doppio della stima massima, 20,5 milioni di dollari (25,6 milioni di dollari con le commissioni). Il ricavato della vendita, un record d’asta per un’opera su carta di Rothko, andrà a beneficio del Memphis Brooks Museum of Art di Memphis, Tennessee.
Tra i lotti garantiti «La Patience», 1943 di Balthus messa in vendita dall’Art Institute of Chicago aggiudicata per 12,5 milioni di dollari (14,7 milioni di dollari con le commissioni) appena al di sopra della stima minima di 12 milioni di dollari.
Pablo Picasso
Cinque le opere del maestro catalano offerte nel corso della serata ma il lotto principale, «Compotier et guitare», 1932, garantito da una terza parte, anche se ha generato molto meno entusiasmo è stato comunque venduto per 21 milioni di dollari, (circa 23,5 milioni di dollari con le commissioni) ma avrebbe dovuto realizzare 25 milioni di dollari. Compotier et guitare è stato venduto all’asta l’ultima volta nel 2000 sempre da Sotheby’s a un collezionista svizzero per 9,9 milioni di dollari. «Buste de femme», sempre di Picasso, un’opera cubista analitica del 1909, anch’essa garantita da un terzo, è stata venduta per 12 milioni di dollari (13,6 milioni di dollari con le commissioni), al di sotto della stima minima di 18 milioni di dollari.
Fonte: Il Sole 24 Ore