L’attacco di Marina Berlusconi a Report: «Su mio padre pattume mediatico-giudiziario»
«Il servizio che ieri sera Report ha dedicato a Silvio Berlusconi appartiene alla categoria del peggior pattume mediatico-giudiziario». Inizia così l’attacco, durissimo, di Marina Berlusconi alla trasmissione Report che su Rai 3 nella serata di domenica 12 gennaio 2025 ha trasmesso un servizio con al centro la figura di Marcello Dell’Utri, richiamando il ruolo del presunto rapporto fra l’ex premier Silvio Berlusconi e Cosa Nostra.
La presidente Fininvest e primogenita di Silvio Berlusconi, l’ex presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia scomparso il 12 giugno 2023 in una nota diffusa questa mattina intorno alle 8.30, ha sottolineato che «la trasmissione ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre alla criminalità organizzata». Accuse, prosegue, «ormai vecchie un quarto di secolo e tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise, sempre su richiesta degli stessi inquirenti, dai Tribunali di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze». Il tutto «rimestando per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte, utilizzando prevalentemente, addirittura, brani di puntate precedenti, e dando voce a personaggi più che screditati».
A parlare per suo padre, puntualizza la figlia Marina, sono «i fatti: Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila contro tutte le mafie. I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro esecutivo italiano può vantare: dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010, fino al primo Codice antimafia nel 2011».
E ancora: «Report resta fedele al proprio dogma di disprezzo per la verità e per le garanzie processuali, oltre a perseverare nel consapevole esercizio del peggior “disservizio pubblico”, che non danneggia soltanto la memoria di Berlusconi, ma tutti coloro che avrebbero diritto a un’informazione basata sui fatti. Con l’aggravante di accanirsi su un uomo che, scomparso oltre un anno e mezzo fa, non può più difendersi».
Marina Berlusconi critica inoltre «la scelta di inserire nel montaggio alcune riprese del funerale di mio padre senza che ce ne fosse alcuna necessità», sovrapponendo inoltre «alle immagini del suo feretro una canzonetta ironica». «Naturalmente – conclude – faremo ricorso a tutti gli strumenti legali più idonei per reagire a questo ignobile e vergognoso esercizio di pseudo-giornalismo».
Fonte: Il Sole 24 Ore