Latteria Soresina: una piattaforma tra le coop per crescere all’estero con i formaggi dop
Il suo sogno è riuscire a coagulare tutte le cooperative di settore già orientate al mercato in un’unica piattaforma commerciale, con un obiettivo: esportare Grana Padano nel mondo. Perché per Tiziano Fusar Poli, veterinario, presidente di Latteria Soresina dal 1998, non c’è alcun dubbio: «Il futuro dei nostri allevamenti è portare i nostri prodotti nel mondo, i mercati nazionali sono maturi, in regressione e con una competizione altissima».
Per ora il mercato estero di Latteria Soresina – la più grande cooperativa di primo grado nel mondo lattiero caseario italiano, leader mondiale nella produzione del Grana Padano con 5.456.500 forme nel 2023, che rappresentano il 43% del fatturato – l’export vale il 30% del business, ma l’obiettivo è traguardare il 50%. Il fatturato 2023 si è chiuso a 500 milioni «e le stime 2024 – dice Fusar Poli – si attestano a 550 milioni di euro».
«Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur»: all’interno dello stabilimento della bassa cremonese campeggia in bella mostra il motto latino che, insieme con il mantra «piedi fissi nel presente, sguardo nel futuro», rappresenta la stella polare. «E poi – dice – ci siamo dati come obiettivo di fondo quello della crescita, perché se un’impresa non cresce è destinata a morire». La filosofia condivisa da Fusar Poli è quella dell’automotive: “modello lean”, miglioramento continuo (la applicano in Toyota).
La crescita valoriale di Latteria Soresina è iniziata per linee interne con sei fusioni con cooperative nell’ambito Grana Padano-Provolone; cinque acquisizioni, di cui le ultime due più rilevanti: fratelli Oioli, due anni fa, «perché la dop del Gorgonzola ha quote in crescita nel mondo» e poi Saviola, in cordata con Zanetti, lo scorso aprile, che rappresenta un modello nuovo sinergico tra mondo industriale e mondo cooperativo. «Operazione altamente coerente per noi – commenta Fusar Poli – perché ci offre spazi di sviluppo notevoli sui preconfezionati: tant’è che, grazie al Pnrr, stiamo mettendo a terra 18 milioni di investimenti sulla logistica».
E poi c’è un aspetto che Fusar Poli rivendica con orgoglio: «Abbiamo messo a segno una operazione di tutela del patrimonio latteario italiano, perché l’interesse degli attori internazionali nei confronti delle nostre dop è fortissimo».
Fonte: Il Sole 24 Ore