Laura Bosetti Tonatto e l’arte di raccontare con i profumi la bellezza e la storia dell’Italia

Laura Bosetti Tonatto e l’arte di raccontare con i profumi la bellezza e la storia dell’Italia

Creare un profumo su misura è come fare un ritratto: «Inizia un’indagine psicologica, bisogna vedere la persona e coglierne aspetti che lei stessa non aveva intuito, raccontando la sua vita, le sue passioni. È un dialogo molto intenso ed è per questo che non creo mai più di una decina di fragranze personalizzate all’anno». Dopo quasi 40 anni di attività, che celebrerà nel 2026, Laura Bosetti Tonatto non è solo uno dei più importanti e celebri nasi italiani, ma una donna e un’imprenditrice che attraverso le storie dei suoi profumi è riuscita a raccontare se stessa: la sua formazione, fra l’Egitto e le scuole di Grasse, la sua visione, che condivide con gli studenti dell’Università degli Studi di Ferrara, dove alla facoltà di Farmacia insegna “Profumi: Arte e Produzione” e “Aromacologia”; la città di Roma, dove lei, torinese, ha scelto di vivere, dopo aver iniziato la sua carriera a Milano, dove appena 23enne aprì il suo atelier di fragranze su misura, il primo in Italia.

Ma è a Roma, appunto, che Laura Bosetti Tonatto ha aperto le sue boutique dopo aver lanciato il marchio “Essenzialmente Laura”: nel 2015 in via dei Coronari, nel 2021 in Campo Marzio, e la scorsa estate un nuovo spazio ricavato nelle mura della basilica di Santa Maria Maggiore, alla quale ha dedicato una collezione di quattro fragranze che, come le altre, la interpretano: «Nives, con muschio bianco e ambra, ricorda il miracolo della neve in agosto del 358 che portò alla fondazione della basilica – spiega, mentre l’aria è riempita dai profumi e dai rintocchi delle antiche campane -. L’incenso e la mirra di Aurum derivano dai mosaici dorati della Natività, rosa e ambra danno vita a Mater, i profumi del giardino di mosaici del mosaico dell’abside si ritrovano in Vita».

La collaborazione con il Vaticano (il negozio ne fa parte) non è inedita: già nel 2020 i Musei Vaticani le chiesero di realizzare fragranze ispirate ad alcuni dei loro spazi, vale a dire la Galleria delle Carte Geografiche, il Museo Etnografico e i Giardini del Vaticano. Ed è solo una di quelle che compongono il lungo curriculum di Laura Bosetti Tonatto, che conduce un lavoro «filologico» per ogni creazione, come quelle, solo per citare le più recenti, per la Galleria Colonna di Roma e per il Castello Odescalchi di Bracciano. I suoi profumi sono anche indagini storiche e artistiche, come la «Lavanda di Leonardo», a base di rosa e lavanda, ispirata a un’annotazione del Codice Atlantico (“A ffare odore: tò buona acqua rosa e mòllatene le mani, di poi togli del fior di spigo e fregatelo fra l’una mano e l’altra, ed è buono”) e la fragranza creata per raccontare in modo sinestetico il “Suonatore di Liuto” di Caravaggio, al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo. Proprio questo progetto suscitò l’interesse della regina Elisabetta II, per cui Laura Bosetti Tonatto ha creato una fragranza personalizzata (dalla composizione segreta) nel 2008: «La scelse durante le festività pasquali, mentre era nella sua amata Balmoral, fra le 12 che avevo proposto, tre per ogni stagione», ricorda.

Una storia così non si improvvisa, e questo Laura Bosetti Tonatto lo sottolinea con energia: «Vedo troppa improvvisazione nel mondo delle fragranze, che è meraviglioso ma richiede molto studio e preparazione», dice riferendosi al proliferare di persone che lanciano una “loro” collezione, senza un progetto autentico e coerente. Il mercato delle fragranze artistiche è in costante crescita, nel 2023 ha superato i 310 milioni di euro, e in aumento sono anche gli eventi e le fiere dedicate. «Occorre visione, ma anche investimenti, una filiera produttiva e una rete distributiva molto precisa – nota -. Io seguo tutto da vicino, anche per questo valuto con attenzione possibili aperture in altre città e Paesi, come l’Arabia Saudita, per noi molto importante. Acquisto le materie prime a Grasse, conformi alle linee guida dell’Ifra (International Fragrance Association, nda), il più rigoroso metodo per garantire qualità e sicurezza del prodotto e tutelare la salute umana e l’ambiente, e produciamo in laboratori italiani». Fra i recenti progetti dell’imprenditrice c’è anche la Collezione H, pensata per gli hotel più belli, con fragranze su misura custodite in contenitori di bio-plastica: «Un altro modo per rivelare l’essenza di un luogo. Come sosteneva Platone, le idee esistono e siamo noi a doverle riconoscere»

Fonte: Il Sole 24 Ore