Le Borse si preparano all’impatto dei dazi: Tokyo chiude a -4,05%, Europa verso avvio in rosso. Oro record
Oro: continua rally e vola sopra 3.100 $ per prima volta
L’oro inizia la settimana all’insegna dei rialzi, proseguendo sulla via imboccata nelle precedenti sedute e volando a nuovi record, per la prima volta sopra 3.100 dollari l’oncia. Gli investitori continuano a orientarsi verso i beni rifugio, in vista della nuova ondata di dazi imposti dal presidente americano Donald Trump che scattano questa settimana, portando alle stelle il rischio di una guerra commerciale globale. L’oro spot ha toccato un massimo di 3.127 dollari, per poi riportarsi a 3.118 dollari (+0,94%), mentre i future scadenza aprile salgono dell’1,25% a 3.125 dollari, dopo avere toccato un massimo di 3.128 dollari. La scorsa settimana Trump ha imposto dazi del 25% sulle importazioni di auto negli Stati Uniti, mentre mercoledì prossimo dovrebbero scattare le tariffe reciproche. L’oro è salito di circa il 18% quest’anno, in una corsa che lo ha visto costantemente aggiornare i record. Varie banche d’affari hanno le aspettative sul prezzo del metallo prezioso, con Goldman Sachs Group che, per esempio, attende che l’oro voli a 3.300 dollari l’oncia nel 2025.
Giappone: produzione industriale torna a crescere, +2,5% a febbraio
Intanto, a febbraio la produzione industriale in Giappone è aumentata del 2,5% rispetto a gennaio, segnando il primo incremento in quattro mesi. Lo riportano i dati preliminari del ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, secondo cui la crescita è trainata dalla forte produzione dei settori dei macchinari e dei componenti elettronici: il primo comparto ha registrato infatti un balzo dell’8,2% grazie all’incremento delle esportazioni di attrezzature per la produzione di semiconduttori e di macchinari per la produzione di schermi piatti, il secondo ha segnato un aumento del 10,1%.
In calo invece i mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli), i prodotti chimici inorganici e organici e il ferro, l’acciaio e i metalli non ferrosi. Sulla base dei piani di produzione delle principali aziende, il ministero dell’Economia giapponese prevede un aumento dello 0,6% mese su mese a marzo e dello 0,1% ad aprile.
Pmi manifatturiero a marzo sale in Cina a 50,5, incognita dazi
L’attività manifatturiera in Cina sale per il secondo mese consecutivo: l’indice Pmi si attesta a marzo a 50,5, in linea con le attese e oltre il 50,2 di febbraio, fino a testare il passo più ampio dell’ultimo anno sulla scia delle misure di Pechino a supporto della ripresa economica. Tuttavia, l’impatto potenziale dei dazi innescati dal presidente Usa Donald Trump è adesso motivo di seria preoccupazione per la crescita. Ad ogni modo, sia la produzione (52,6 da 52,5 di febbario) sia i nuovi ordini (51,8 da 51,1) hanno rialzi, in base ai dati dell’Ufficio nazionale di statistica. Mentre cedono l’occupazione (48,2 da 48,6) e la fiducia delle imprese (53,8 da 54,5), riflettendo le incertezze delle tariffe Usa. Sul fronte dei servizi, invece, il Pmi non manifatturiero si attesta a 50,8 a marzo da 50,4 di febbraio, ai livelli più alti degli ultimi tre mesi e oltre le attese degli analisti di 50,5.
I timori per l’economia Usa
Venerdì, l’S&P 500 è sceso del 2%, in uno dei suoi peggiori giorni degli ultimi due anni. Il Dow Jones Industrial Average ha perso l’1,7% e il Nasdaq Composite è crollato del 2,7%. Le preoccupazioni aumentano perché gli acquirenti spendono meno a causa delle preoccupazioni sull’inflazione e sull’economia. I rendimenti dei titoli del Tesoro sono scesi, anche dopo un rapporto sull’inflazione peggiore del previsto.
Fonte: Il Sole 24 Ore