Le Borse Ue riprendono tono, si guarda alla Bce. A Milano scatta Saipem
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – La Commissione Ue ha tagliato le stime di crescita dell’Eurozona e dell’Italia per quest’anno e il prossimo, ma la delusione degli investitori è durata poco. Gli indici europei, in progresso oltre un punto prima degli aggiornamenti macroeconomici, hanno prima tirato il freno a mano dimezzando i guadagni, poi si sono riportati sui livelli precedenti. Milano si conferma la migliore (FTSE MIB), pur se sotto i massimi di giornata, restano più indietro Parigi (CAC 40) e Francoforte (DAX 40). In progresso anche Londra (FT-SE 100) e Madrid (IBEX 35). In settimana, però, l’ago della bilancia saranno le banche centrali. Il meeting della Bce di giovedì sarà cruciale per capire se Christine Lagarde tirerà dritto con i rialzi dei tassi nonostante le difficoltà dell’economia, mentre negli Stati Uniti Jerome Powell sembra orientato a procedere in modo più cauto e, in questo senso, saranno importanti i numeri sull’inflazione americana di mercoledì, gli ultimi prima della riunione della Fed del 20 settembre.
Stime di crescita Ue riviste al ribasso
La Commissione europea ha corretto al ribasso le stime di crescita del Pil dell’Italia per quest’anno e l’anno prossimo: rispetto a metà maggio quando Bruxelles prevedeva +1,2% e +1,1%, la nuova previsione indica rispettivamente +0,9% e +0,8%. Peggiorate anche le stime per la Germania, che però si troverà quest’anno in crescita negativa, unica tra le grandi economie della Ue: -0,4% invece del +0,2% previsto a maggio. Francia +1% e +1,2% (stima precedente +0,7% e +1,4%); Spagna +2,2% e +1,9% (+1,9% e +2%). Mentre quest’anno l’Italia è in linea con la crescita dell’area euro (anzi registrerebbe un decimale di punto percentuale in più rispetto a +0,8% dell’area), nel 2024 tornerebbe sotto la linea (Eurozona +1,3%), però in buona compagnia: sotto la “linea” dell’area euro anche Germania, Francia e Olanda, ma non la Spagna. Il tasso di inflazione in Italia quest’anno sarà del 5,9% e l’anno prossimo del 2,9%. Quest’anno sarà di tre decimi di punto percentuale superiore al dato Eurozona (+5,6%), mentre l’anno prossimo sarà in linea (+2,9% appunto).
A Piazza Affari in vetta le banche, corre Saipem. Giù Ferrari
A Piazza Affari accelerano Saipem, Pirelli & C e le banche, sulla possibilità di un piano del Governo per rivedere la tassa sugli extraprofitti che dovrebbe essere ridisegnata, anche per evitare rischi sulla costituzionalità del prelievo. In coda Recordati e Ferrari. Fuori dal listino principale, prosegue positiva la Juventus Fc: per gli analisti un’eventuale vendita, ipotizzata da indiscrezioni di stampa e smentita da Exor, sarebbe positiva viste le difficoltà incontrate dal club a livello di bilancio.
Petrolio poco mosso, gas in deciso rialzo
Ancora tonici gli energetici, con il petrolio che ha chiuso la settimana oltre i 90$/b e il gas TTF in deciso rialzo in scia all’inizio dello sciopero parziale in Australia da parte dei dipendenti di Chevron e ai lavori di manutenzione in Norvegia che richiedono più tempo del previsto. Il rialzo prosegue anche stamani in avvio di sessione ed è in atto anche
un recupero dei metalli industriali grazie ad un’accelerazione più forte delle attese dei finanziamenti cinesi in agosto. Sul valutario, e parole di Ueda stanno portando questa mattina ad un deciso apprezzamento dello yen. L’altra protagonista di questo inizio di settimana è lo yuan cinese che è rimbalzato dal minimo di 16 anni dopo che la PBoC ha indicato un fixing giornaliero molto più forte delle attese ed ha avvertito di voler intervenire per correggere i movimenti unilaterali del mercato ogni volta che sarà necessario. L’euro resta sotto 1,08 dollari e vale 1,0725 dollari (1,0704 venerdì). Il cambio euro/yen è a 156,727 (da 157,84), mentre quello dollaro/yen vale 146,123.
Spread con Bund stabile a 174 punti, rendimento al 4,37%
Stabile lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il titolo tedesco di pari durata si e’ attestato a 174 punti, lo stesso livello rispetto al closing di venerdì. Aumenta, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato una prima posizione al 4,37% dal 4,33% del riferimento della vigilia. Sale anche il rendimento del Bund tedesco, dal 2,59% al 2,63 per cento.
Fonte: Il Sole 24 Ore