Le donne sono il 17% degli executive e il 6% degli ad. Va peggio nelle quotate

Le donne sono solo il 17% degli executive (e il 6% degli amministratori delegati). Sono più rappresentate nei ruoli di staff (risorse umane, legale, audit, sostenibilità e così via) e meno in quelli di business (ad, marketing e vendite, ricerca e sviluppo, direzione generale). Lo squilibrio è particolarmente evidente nelle aziende quotate, che adottano pratiche meno virtuose rispetto alle non quotate.

Sono i risultati della prima indagine dell’osservatorio «Donne Executive» di Sda Bocconi School of management, in partnership con la società Eric Salmon & Partners, presentata ieri a Milano all’università Bocconi, in occasione del convegno «Le donne executive in Italia: presenza, ruoli e percorsi di carriera».

L’indagine è stata condotta su 320 grandi imprese italiane (169 delle quali quotate) e ha coinvolto 2.920 executive. Il quadro che è emerso rivela che nella dirigenza siamo ben lontani dalla parità di genere, ma un segnale positivo per il futuro sembra arrivare dalle nuove generazioni, con una maggiore presenza delle donne fra i dirigenti, rispetto ai colleghi uomini, nella coorte dei Millennials.

Il gap nei ruoli e nei settori

Nel campione analizzato, le donne executive sono 507 su 2.920 (il 17%). L’età media è di 50 anni (54 quella degli uomini).

Il gap di genere è presente in tutti gli assetti societari ed è trasversale a tutti i settori. Le imprese quotate appaiono comunque meno virtuose, con una minore rappresentanza di donne ai vertici. Le donne alla direzione generale sono il 35% nelle imprese non quotate e il 3% in quelle quotate. Le percentuali si abbassano ulteriormente se si guarda alle amministratrici delegate, che sono il 9% nelle società non quotate e appena il 3% nelle quotate. Nell’ambito delle ad, i progressi verso la parità sono molto più lenti rispetto a quanto avvenuto nei Consigli di amministrazione grazie alla legge Golfo-Mosca (la 120/2011, poi modificata nel 2020, portando a 2/5 la quota degli amministratori eletti riservata al genere meno rappresentato, per sei mandati consecutivi).

Fonte: Il Sole 24 Ore