Le foglie d’oro di Olga de Amaral alla Fondation Cartier pour l’art contemporain

Le foglie d’oro di Olga de Amaral alla Fondation Cartier pour l’art contemporain

Fondation Cartier pour l’art contemporain occupa, da quarant’anni esatti, un posto particolare tra le case della creazione contemporanea. Non perché sia più bella (o più ricca) di altre fondazioni culturali, ma perché è un caso rarissimo in cui visione e missione di un ente coincidono: « attraverso la nostra azione, vogliamo condividere i nostri sforzi con tutti coloro che proteggono e sviluppano l’espressione artistica. È per questo che nasce la Fondation Cartier ». Sono le parole del fondatore e presidente Alain Dominique Perrin, all’epoca anche Presidente di Cartier.

In quarant’anni l’edificio cubico modernista di 261 boulevard Raspail, ha non solo ospitato, ma prodotto exhibitions senza cittadinanza nel mondo mainstream dell’arte e della creazione, sovente giocando con la geografia e con il concetto di sinestesia, mettendo cioè gli artisti di fronte a sfide con linguaggi e pratiche creative diverse.

La nuova sede in Place du Palais Royal

Ora, in attesa di spostarsi a maggio nella nuova sede in Place du Palais Royal (gli antichi Grandi Magazzini del Louvre), proprio in faccia al museo, la Fondazione celebra l’anniversario con un’exhibition concepita dall’artista colombiana Olga de Amaral (fino al 16 marzo prossimo), eroina della Fiber Art, corrente dell’avanguardia del dopoguerra in cui l’atto creativo dialoga non non i concetti, ma con la materia delle fibre e dei tessuti. Ottanta opere, molte delle quali inedite, alcune in grande formato, dal 1960 ad oggi (in mezzo sono passati il movimento femminista, strettamente connesso a questa corrente artistica e diverse ingiustizie sociali, che l’artista artivista Olga de Amaral racconta con la forza dei colori, delle forme e della materia). Firma dell’artista, l’utilizzo di foglie d’oro, in un mélange alchemico con lino, cotone, crini di cavallo. Quasi una metafora del lavoro di alta gioielleria e orologeria dell’azienda da cui è partito questo viaggio quarantennale a protezione dell’arte e della cultura.

Olga de Amaral, Fondation Cartier pour l’art contemporain, Paris, fino al 16 marzo 2025

Fonte: Il Sole 24 Ore