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Le infrastrutture trainano la ripresa dell’edilizia nel prossimo triennio
Il 2024 non è stato un anno facile per l’industria italiana delle costruzioni, soprattutto per quanto riguarda il settore residenziale, che ha sofferto per l’esaurimento della spinta data dal Superbonus negli anni successivi alla pandemia, oltre che per gli elevati tassi di interesse che hanno frenato gli investimenti delle famiglie sulla casa.
Tuttavia, per il prossimo triennio si aprono buone prospettive di recupero, con una ripresa graduale già a partire da quest’anno, che si dovrebbe poi irrobustire nel 2026 e 2027, grazie soprattutto al traino delle infrastrutture e, per quanto riguarda il residenziale, degli effetti della direttiva sulle Case Green. A dirlo è uno studio realizzato da Bain & Company, secondo cui il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sarà il motore della crescita, grazie ai progetti legati a reti ferroviarie, stradali, energetiche e alla diffusione della fibra ottica. Per questo segmento si prevede un incremento (cagr) del 2,5-4,5% nel prossimo triennio.
Ripresa moderata a partire dal 2025
«Il 2025 si apre con prospettive di moderata ripresa, spinto da ristrutturazioni legate alle normative di sostenibilità e da investimenti infrastrutturali massicci – spiega Paolo Cerini, partner di Bain & Company -. Riteniamo infatti che l’esaurimento della spinta del Superbonus abbia avuto i suoi effetti maggiori già nel 2024, per cui nel 2025 la situazione dovrebbe migliorare».
A questo si aggiunge, l’effetto importante atteso dalla direttiva sulle Case Green, precisa Marta de Battisti, associate partner di Bain & Company: «La scadenze previste dalla direttiva sono molto strette, tra il 2026 e il 2030, perciò prevediamo un avvio rapido degli investimenti e dei cantieri per rispettare tali scadenze. L’impatto più significativo sarà sulle ristrutturazioni residenziali e compenserà in parte la contrazione del settore nel suo complesso, perciò prevediamo un calo dell’1-3%, molto più contenuto rispetto a quello previsti dall’Ance».
Bene uffici e turismo, soffre l’edilizia industriale
Positiva anche la dinamica degli investimenti nell’edilizia legata agli uffici e al turismo, interessata come quella residenziale dalla profonda trasformazione in chiave sostenibile. Per il settore delle costruzioni di uffici in Italia si prevede una crescita tra l’1% e il 3% entro il 2027, si legge nello studio. Incrementi analoghi anche per turismo e commercio, spinti dal buon andamento dell’industria vacanziera nel nostro Paese e da eventi importanti come il Giubileo di Roma. Viceversa, le difficoltà del quadro macroeconomico impattano sull’edilizia industriale, che manterrà una dinamica negativa.
Fonte: Il Sole 24 Ore