Le sfide di Arte in Nuvola 2023
Chiusa a Roma la terza edizione di Arte in Nuvola (24-26 novembre), apprezzata da molti tra i 150 galleristi (140 nel 2022), collezionisti e pubblico, per l’iconicità e funzionalità dell’edificio di Massimiliano Fuksas e del quartiere Eur. All’offerta commerciale, rimodulatasi sul Contemporary e sul Post War di tutte le fasce di prezzo, piuttosto che sul Novecento storicizzato, si sono aggiunti importanti interventi istituzionali. Da un grande rosso di Carla Accardi, tra le 40 opere portate dalla Collezione della Farnesina (680 pezzi in comodato gratuito presso il Ministero degli Esteri-Maeci), al “Triplo Igloo” di Mario Mertz (Maxxi), al Burri della Galleria Nazionale, per finire colla “Città delle donne” della Galleria Comunale di Roma-GAM. Main Sponsor Banca IFIS, presente con l’immersiva restituzione virtuale del suo International Sculpture Park di Villa Fürstenberg, a Mestre. Bello l’arazzo di Nyankulya Watson (2010), al centro della partecipazione dell’Australia, paese ospite.
Ma molto va fatto per il potenziale dell’appuntamento, da una più capillare promozione al consolidamento delle collaborazioni, con ingressi ed orari integrati tra Musei Statali Eur, di Roma Capitale e Fondazioni. In modo che l’evento diventi imperdibile per la concentrazione di opportunità, come avviene da Firenze a Milano e Torino, non solo tra le pieghe dei Vip Programme, prima di scomodare paragoni con Basilea, Londra e Parigi. Tutti modelli in attivo aggiornamento, soprattutto in tempi incerti.
Le vendite tra General Floor e Forum
Al centro le gallerie, coi loro investimenti e il capitale artistico, umano e professionale. Che hanno registrato tanto interesse ma risultati commerciali non sempre all’altezza delle attese. Il contemporaneo era prevalente anche nel General Floor (-1) oltre che sotto le capriate del Forum (0),Tra i focus monografici sostenuti dalle gallerie hanno spiccato la mostra di 30 opere su carta di Alighiero Boetti, supportata da Tornabuoni Arte, che nello stand ha registrato vendite, oltre che l’artista torinese, per opere di Giorgio de Chirico, Enzo Cucchi ed altri, sotto la soglia dei 100mila € ad opera. Tra gli artisti internazionali notati negli stand Christo, Kandinsky (da Tornabuoni) e vari Gino Severini. Forte più che mai l’offerta di Scuola Romana di Piazza del Popolo, soprattutto per Mario Schifano ma anche Tano Festa e Franco Angeli. Sempre molte le opere di Forma 1, il gruppo romano di Piero Dorazio e Carla Accardi (da Frediano Farsetti, Mazzoleni, Richard Saltoun, Tornabuoni Arte), Giuseppe Capogrossi e Giulio Turcato, tra cui quelli venduti da Campaiola tra 20-35/40mila €, anche a esperti collezionisti del Nord Italia.
Per la scultura notate opere di Jan Fabre (da Mucciaccia), Arnaldo Pomodoro (da Cortesi), Salvatore Astore (da Mazzoleni). Tra le giovani Gisella Chaudry (da Benappi), Cristina e Renata Cosi tra 1.800-8.000 € (da Kromya). E Roger Coll (da CRAG, 3/4mila €). Molto fotografato e apprezzato l’allestimento su Valerio Berruti da Marco Rossi Arte Contemporanea (tra 4/25mila € e oltre), al suo “debutto” in Nuvola per far conoscere la nuova sede all’ombra del Cupolone.
Per fotografia e dintorni bello lo stand da Photo & Contemporary, in cui si riscopre un pezzo unico un «Untitled» di Beatrice Pediconi del 2008 (7.500 €). Performances condivise sui social, talks interessanti, ma soprattutto ottime installazioni, tra cui quelle di Sveva Angeletti (da La Nuova Pesa), il «Ciclomóvil» di Pedro Reyes (al Maxxi, 2007) e Angel Ortiz (da Muciaccia). Con poche eccezioni, spesso anche chi è noto per una selezione nello storicizzato ha presentato proposte miste, come Galleria Russo con Giacomo Balla e Piero Marussig, ma ancra Boetti e Tommaso Ottieri. Resistono le concentrazioni di primo e secondo Novecento da Galleria d’Arte Maggiore-GAM, Frediano Farsetti (de Chirico), De Bonis, di Mario Sironi da Galleria Cinquantasei, di primo e secondo Futurismo da Lattuada.
Nuovi collezionisti e sfide future
Fatte salve le trattative in corso, i flussi dei compratori attivi, tra primo mercato e secondo, sono stati concentrati nel fine settimana piuttosto che nelle giornate di apertura. In qualche caso è stato il pubblico “generalista” a sorprendere più della “macchina Vip che la fiera riesce a generare”, come testimonia Ex-Elettrofonica vendendo opere di Paolini e Sergio Breviario e scoprendo nuovi pubblici, soprattutto tra i giovani, a quotazioni tra 1/5mila €, ad esempio per l’artista 24enne Arianna Marcolini. Bello ma più impegnativo Agostino Iacurci, presente in Collezione Farnesina.
Anche gli allestimenti migliori ed ambiziosi hanno visto flussi depotenziati rispetto all’edizione 2022. Da Valentina Bonomo con Tristano di Robilant (11mila €), Julian Opie (25/65mila €) e Rä di Martino (8500 €), fino alla fiorentina Poggiali, con opere di Goldschmied & Chiari e Claudio Parmiggiani, in un range compreso tra 11/12mila e 100mila € e a Tornabuoni Arte (vendite anche per Accardi, Dorazio sotto i 100mila €).
Fonte: Il Sole 24 Ore