Le telecamere e gli altri sistemi per tenere la casa più al sicuro

Se state pensando alla sicurezza della vostra abitazione, e avete già un buon impianto di allarme (che rimane il primo, imprescindibile, passo), la video-sorveglianza è un pensiero quasi automatico. Ed è proprio qui che nasce il grande equivoco. Sul mercato, infatti, esistono centinaia di prodotti, per ogni tasca e per ogni esigenza. Ma non tutte le telecamere sono adatte alla video-sorveglianza. E chiaramente il fattore economico c’entra. Le miriadi di cam a basso costo, che non necessitano di alcun cablaggio e sono installabili in pochi minuti, funzionano bene se avete un animale domestico da controllare, o come supporto di emergenza a un impianto vero e proprio. Ma se avete necessità di una video – sorveglianza robusta, dovrete fare i conti coi cavi. Il sistema più performante prende il nome di PoE, che sta per Power over Ethernet. Si tratta di una tecnologia che combina il segnale dei dati e la potenza elettrica in una singola connessione, sfruttando un unico cavo: il famoso Ethernet. Con un singolo cavo, dunque, le cam vengono alimentate e connesse.

Uno dei produttori più in rampa di lancio di sistemi di video-soreglianza è Reolink, azienda cinese con buone basi in Europa. Fra i sistemi più recenti, c’è il RLK16-800B8, che prevede un NVR a 16 canali con 4Tb di Hard disk, e otto telecamere intelligenti 4k UltraHD da 8MP. Il tutto con tecnologia di connessione PoE. Sistemi del genere sono in grado riconoscere persone, veicoli e animali. Registrano senza interruzione 24/7, archiviando circa due settimane di registrazione (questo dipende dall’hard disk e da quante videocamere si installano, ndr). Il prezzo? Attorno ai 1.000 euro.

Sempre Reolink produce una cam con uno zoom ottico da 16X. Si tratta della RLC-823A 16X. La tecnologia è sempre PoE, ma la rotazione a 360°, una sirena integrata che suona quando individua un intrusore, un potente altoparlante e lo zoom, ne fanno un dispositivo veramente performante.

Detto che la videosorveglianza è importante, il secondo problema da porsi è quello dell’energia. Perché coi contatori elettrici installati ormai al di fuori delle abitazioni, anche un ottimo sistema di video sorveglianza – senza energia – rischia di rimanere cieco. Da qui l’esigenza di un UPS (che sta per uninterruptible power supply). In pratica un gruppo di continuità che interviene quando l’energia elettrica manca. Con una spesa fra i 150 e i 300 euro, sul mercato si trovano ottime soluzioni. Una di queste la offre Nilox, con il Premium Line Interactive Sinewave da 3000VA/2100W. Ottimo per proteggere il modem, il sistema NVR (che alimenta e manda avanti le cam) ed eventualmente un WiFi extendere (se la superfice da ricoprire è molto ampia). Dispone di due batterie, e oltre a garantire alimentazione quando manca l’energia elettrica (nel caso di un impianto di video sorveglianza per almeno 3-4 ore), filtra i disturbi della rete elettrica. Ciò significa che lavora anche per aumentare la vita media dei dispositivi collegati.

Dicevamo del WiFi extender. Può essere molto utile quando si è in presenza di un giardino, e si vuole installare un cam wifi di supporto. Sul mercato ne esistono modelli diversi e per tutte le tasche. Interessante uno degli ultimi modelli prodotti da TpLink, l’Archer Air R5. Dispone di velocità WiFi6, 2402 Mbps su banda 5 GHz e 574 Mbps su banda 2.4 GHz. A proposito delle cam WiFi: molto interessanti i prodotti di Arlo, che produce una serie molto fortunata di telecamere (la serie Pro). Ma anche le Blink di Amazon fanno un discreto lavoro. Come detto, non sono adatte a una sorveglianza 24/7, perché alimentate a batteria. Gli stessi produttori dispongono di dispositivi diversi, come i sensori di movimento. Sono deterrenti abbastanza amatoriali. Ma fanno il loro lavoro.

Fonte: Il Sole 24 Ore