Le trasferte di lavoro raggiungono i 22 miliardi

Le trasferte di lavoro raggiungono i 22 miliardi

Il dato relativo ai viaggi di lavoro sostenuti dalle imprese italiane nel 2024 ha una doppia lettura. Una di segno positivo, perché la spesa alla voce business travel cresce ancora e raggiunge i 22 miliardi di euro, e l’altra di segno negativo, perché è la prima volta dalla fine della pandemia di Covid-19 che si riduce il valore medio del singolo viaggio. L’interpretazione di questi numeri da parte dagli esperti del Politecnico evidenzia il perdurante impatto sul mercato internazionale delle tensioni globali e della crescente localizzazione delle economie e un contestuale rafforzamento del mercato nazionale. Segno, probabilmente, che il ricorso alle videoconferenze tramite le piattaforme digitali (Zoom, Meet e via dicendo) è ancora sostenuto mentre è anche interessante rilevare come, negli ultimi dodici mesi, manager e professionisti abbiano viaggiato maggiormente con treno e aereo e siano aumentate le trasferte collettive per convegni, eventi e riunioni aziendali e relativi pernottamenti.

Attenzione alla sostenibilità

E il 2025? Le previsioni raccolte dall’Osservatorio restano moderatamente positive e sarà curioso capire come le aziende e l’intero ecosistema del travel sapranno affrontare il tema della sostenibilità ambientale. La tendenza attuale vede i fornitori di servizi di viaggio impegnati con politiche di contenimento dei consumi e nella migrazione verso sistemi energetici meno impattanti, mentre sul fronte della domanda emerge una confortante (e crescente) sensibilità sul tema da parte delle aziende, anche nell’ottica di poter rendicontare gli impatti dei viaggi “green” nei bilanci Esg.

Il 69% dei travel manager, infatti, ha confermato di privilegiare fornitori attenti al tema, il 43% partecipa a iniziative di compensazione e il 25% aderisce a programmi di Sustainable Aviation Fuel per accelerare l’uso di carburante che riduce le emissioni di CO2 degli aerei.

Cosa cambia con l’intelligenza artificiale?

A segnare in modo sostanziale l’andamento dei viaggi business nei mesi e negli anni a venire sarà però un altro fattore, ovvero sia l’intelligenza artificiale. Un’analisi condotta da Sap Concur (una divisione della software house tedesca specializzata in soluzioni in cloud per la gestione delle spese aziendali) ha messo in cima alla lista delle innovazioni che caratterizzeranno le attività di rappresentanza proprio l’Ai e l’automazione, nel solco di una trasformazione delle modalità di gestione delle trasferte di lavoro che sarà radicale e punterà decisamente su una maggiore efficienza, sicurezza e controllo dei dati. Nel 2025, si legge infatti nel rapporto, le tecnologie digitali saranno utilizzate in maniera più consapevole a supporto delle strategie operative con il duplice obiettivo, per le aziende, di rimanere competitive e di presidiare i rischi inerenti la protezione delle informazioni sensibili. Più nello specifico, ci si aspetta che le organizzazioni intensificheranno gli investimenti in strumenti come l’intelligenza artificiale generativa per automatizzare i processi di transport & environment e, allo stesso tempo, diventerà prioritario consolidare i sistemi di sicurezza dal prevedibile aumento delle minacce informatiche. Con il ritorno della maggioranza dei dipendenti in ufficio, inoltre, il volume dei viaggi d’affari è sì destinato a crescere ma con una maggiore attenzione all’ottimizzazione dei budget. In tal senso, prenderanno piede soluzioni che consentiranno di garantire conformità alle policy aziendali e la prevenzione di errori e frodi e, in parallelo, “rapporti di eccezione” guidati autonomamente dagli algoritmi che sostituiranno i report di spesa tradizionali ed evidenzieranno solo le anomalie rispetto alle linee guida, riducendo i compiti manuali per i travel manager e promettendo audit più rapidi e precisi.

Assistenti per note spese e fatture

Il ruolo dell’Ai sarà dunque più centrale, sottoforma di assistenti in grado di aiutare i professionisti (senza sostituirli completamente) nella compilazione delle note spese, nell’approvazione delle fatture in tempo reale e, soprattutto, nell’identificazione delle anomalie di spesa. Anche l’ultima edizione della Global Survey Business Travel di Sap Concur, del resto, aveva confermato come la stragrande maggioranza dei viaggiatori d’affari fosse favorevole all’introduzione dell’intelligenza artificiale a supporto delle proprie attività, vuoi per la ricezione di notifiche in tempo reale su eventuali cambi di programma, vuoi per la richiesta di assistenza per affrontare imprevisti come eventi climatici estremi. Il 2025, insomma, si preannuncia come l’anno della concreta rivoluzione digitale del travel business e dell’implementazione concreta e sistemica di soluzioni basate su Ai. Con una partita chiave da vincere per tutti: trovare il delicato equilibrio tra innovazione e sicurezza.

Fonte: Il Sole 24 Ore