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L’edilizia in legno scommette su edifici di grandi dimensioni
La prefabbricazione in legno tecnologico, in combinazione mista con altri materiali come cemento, acciaio e vetro, si fa strada nel mercato del real estate italiano, seguendo esempi che arrivano dall’estero, specialmente dai Paesi scandinavi, dall’olanda, dalla Francia e dall’inghilterra. Nulla a che vedere con il mercato tradizionale delle case uni- e bifamiliari su misura e customizzate per il cliente. Al contrario, si tratta di un orizzonte che guarda all’innesto nel tessuto urbano di edifici di grandi dimensioni, rigenerati grazie all’uso di una tecnologia off-site con un duplice risvolto. Il primo è di ordine pratico, perché la prefabbricazione (in tutti i materiali con cui è eseguita) batte sui tempi la concorrenza delle costruzioni tradizionali e genera processi prevedibili con minori margini di errore. Il secondo – strettamente legato all’uso di legno e materiali bio-based, sostenibili o riciclabili – è una scelta di allineamento con gli Esg e la tassonomia europea, da inserire nei bilanci di sostenibilità e che supporta l’accesso al credito bancario e agli investimenti. «Una scelta di successo sotto tutti i punti di vista – ha commentato pochi giorni fa, in Italia, alla fiera di Klimahouse, nel suo keynote speech in occasione della consegna dei premi del Wood Architecture Prize, Andrew Waugh, icona dell’architettura in legno e co-fondatore dello studio Waugh Thistleton Architects – che ben si adatta alla necessità contemporanea di un’architettura flessibile, più umana e meno scintillante, che possa durare nel tempo, pensata per il bene del pianeta e dell’uomo».
Sono le referenze a far parlare di sé e a sollevare il dibattito. Dalle scuole e dai centri commerciali – che già conoscono l’X-Lam come alternativa all’edificazione tradizionale – oggi il focus si sposta sempre più su progetti per il terziario e il settore turistico-ricettivo. Le società internazionali e i grandi gruppi industriali scelgono il legno tecnologico per i propri headquarters anche come segno tangibile dell’impegno verso l’ambiente e la circolarità.
Più di un progetto è già stato realizzato o è in costruzione in tutto il Nord Italia. A Monselice, la nuova sede di Italgas, firmata da Progetto CMR anche per la direzione lavori (1.200 mq di uffici e un magazzino di 250 mq), ha struttura, solai e pareti esterne realizzati principalmente in legno, che rappresenta circa il 60% del materiale impiegato. Questo accorgimento non solo rende l’edificio più leggero ed elastico, ma ha anche permesso di ridurre i tempi di costruzione e l’impatto ambientale. L’edificio è certificato in Classe A1, grazie anche all’efficienza termica dell’involucro e all’impianto fotovoltaico da 6-10 kw, con sistemi avanzati per il controllo energetico.
Nel cuore di Lodi, il progetto di rigenerazione urbana Zucchetti Village, che sta trasformando il centro commerciale My Lodi nella sede della società di software Zucchetti, ha raggiunto un’importante tappa con il completamento di una struttura di cinque piani in legno lamellare e facciata in acciaio e vetro. L’edificio rinnova una preesistenza e si integra con la torre storica rinnovata nel 2017. Ospiterà circa 1.500 postazioni di lavoro e diventerà il cuore di un quartier generale all’avanguardia. È progettato da Lombardini22 con il team del partner Marco Amosso e, secondo le linee guida europee sulla sostenibilità negli investimenti edilizi, è stato sviluppato con una struttura prevalentemente in legno (agganciata a un corpo centrale in cemento), con il supporto fondamentale di Lignoalp – Damiani-Holz&KO spa, azienda di Bressanone ad alto know-how. La soluzione ingegnerizzata per il caso specifico è all’avanguardia e di grande impatto architettonico, anche per l’apertura degli spazi a tutta luce. L’edificio sarà completato in autunno.
A MIND – ben visibile a chi percorre in treno o autostrada la Torino-Milano – è in costruzione Horizon, edificio iconico nel West Gate, che utilizza un innovativo sistema modulare costruttivo in legno, calcestruzzo e massetto a secco. Il progetto nasce nell’ambito della ricerca Modular PrefabConstructionSystem dell’area tematica Smart Places & Building Innovation di Federate Innovation. Un’iniziativa di filiera, che ha visto collaborare partner nazionali e internazionali, sostenuta da un gruppo di imprese della rete, tra cui spiccano Lendlease e Wood Beton, con il coinvolgimento anche di MAPEI e Saint-Gobain. Quando sarà completata, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, l’opera sarà uno degli edifici in legno per uffici più alti d’Italia. L’innovazione adottata consentirà non solo un risparmio ambientale, ma anche una riduzione del 30% delle giornate di cantiere rispetto a un fabbricato tradizionale.
Fonte: Il Sole 24 Ore