L’era dei viaggi personalizzati con l’intelligenza artificiale
«Le agenzie di viaggio hanno sentito un po’ il rischio di sostituzione da parte dell’Ai e quindi hanno iniziato prima, e in modo importante, a capire come avvantaggiarsi o non farsi spiazzare – spiega Eleonora Lorenzini, direttrice dell’Osservatorio Travel Innovation – Del totale delle agenzie che usa l’Ai (il 35% del totale ndr.), il 77% l’utilizza per attività come la creazione di contenuti, per scrivere la newsletter, le traduzioni ecc. Un 28% per analisi dati e previsioni. E ancora, dare informazioni ai clienti con i chatbot e rispondere alle recensioni. Inoltre è interessante che il 48% usa servizi di Ai a pagamento».
Da Boscolo preventivi automatizzati
A supporto dei processi di back-office, Boscolo ha introdotto un modello generativo per la creazione automatizzata di preventivi, attività che altrimenti richiede due o tre giorni lavorativi. «Le persone dell’azienda si possono quindi concentrare nella negoziazione dei preventivi o per affinarli in modo da essere più efficaci nell’identificazione delle esigenze dei clienti» spiega Fabio Sattolo, group chief people and technology officer di Covisian, società di soluzioni di customer care (oltre 400 milioni di fatturato, nel portafoglio Lastminute, Cortina Marketing) che con la consociata Esosphera ha sviluppato e implementato il prodotto per il tour operator italiano.
L’intelligenza artificiale generativa permette di conversare direttamente coi dati. Funzionano così le dashboard pensate da The Data Appeal Company per fornire di dati e analisi a destinazioni turistiche, strutture ricettive (Best Western, THResorts, Human Company, Alpitour) . Con l’Ai mista (proprietaria e acquistata sul mercato) la società fiorentina pulisce i dati, estrae informazioni e le trasforma in consigli e azioni. In particolare la dashboard per le destinazioni (tra cui ministero del Turismo, Berlino, Sudafrica, Siviglia) elabora dati sulla stagionalità, i prezzi, i voli aerei (provenienza e costi), le abitudini di prenotazione dei viaggiatori. E ha sviluppato anche un Destination Sustanability Index con 38 parametri e che misura anche «l’overtourism definito come sbilanciamento tra la qualità della vita dei cittadini (sulla base di indagine con Doxa) e la qualità dell’esperienza dei turisti (recensioni, post commenti) – aggiunge Lalli- Uno strumento utile per le policy delle diverse amministrazioni».
La Commissione Ue prepara un dataspace
Proprio sui dati è al lavoro la Commissione europea per creare dei dataspace che in futuro siano anche sinergici tra loro. Per il turismo nell’ottobre scorso è partito il progetto Deploytour che porterà tra tre anni al lancio del dataspace europeo sul settore. «Nei prossimi anni sarà prioritario consolidare nuovi sistemi di governance e modelli di business – conclude Lorenzini- per garantire un flusso di dati sicuro, a beneficio di tutti gli operatori, e capace di alimentare le nuove tecnologie digitali, tra cui l’intelligenza artificiale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: Il Sole 24 Ore