L’Europa pronta a rispondere a SpaceX col lancio del razzo Vega, Italia in prima fila

Il prossimo 3 dicembre l’industria europea lancerà nello spazio un satellite Copernicus per la Commissione europea. Il satellite si chiama Sentinel-1C, e verrà lanciato dal razzo Vega C, la versione più evoluta dei lanciatori italiani prodotta da Avio Spa. Un segnale importante di risveglio dell’industria europea, sottoposta ai colpi di maglio di SpaceX, la società americana di Elon Musk, che è facilitata nel mercato commerciale dai ricchi contratti ottenuti dal Pentagono e dalla Nasa.

La partenza da Kourou e i servizi di Copernicus

Il volo del Vega C partirà dalla base di Kourou, nella Guyana francese, e sarà organizzato da Arianespace, l’agenzia francese che finora ha avuto il monopolio nella vendita dei lanci fatti con i vettori di Avio, oltre a quelli prodotti in Francia da ArianeGroup, joint venture paritetica tra Airbus e Safran. Sentinel-1C fa è stato realizzato da Thales Alenia Space come prime contractor e fa parte di Copernicus, la componente di osservazione della terra del programma spaziale della Ue. “Il sistema di osservazione della terra più avanzato al mondo, Copernicus – riferisce una nota di Arianespace – fornisce dati e servizi di osservazione della terra continui, gratuiti e affidabili alle autorità pubbliche, alle aziende e ai cittadini di tutto il mondo”.

Il convegno Iac a Milano e il rilancio dei finanziamenti

Il nuovo traguardo per l’industria italiana si iscrive in un quadro di rilancio degli investimenti nello spazio. Il tema sarà al centro dello Iac, il congresso internazionale di astronautica che si svolge a Milano da 14 al 18 ottobre. Con la partecipazione di numerose aziende, enti e realtà dello spazio, compresa l’Agenzia spaziale italiana (Asi), le industrie con gruppo Leonardo, Avio, Sitael e altre realtà, industrie straniere tra cui l’americana Vast, fondata e finanziata da Jed McCaleb. Nel periodo 2023-2027 i finanziamenti pubblici destinati all’ecosistema spaziale nazionale ammonteranno a oltre 7 miliardi: lo ha messo in evidenza il rapporto Space Economy, Space Industry, Space Law del See Lab – Space Economy Evolution di Sda Bocconi – School of management. Di questi investimenti, circa 4,4 miliardi sono finanziamenti pubblici (compresi 1,5 miliardi del Pnrr) e 3,1 miliardi sono fondi allocati sui programmi dell’agenzia spaziale europea (Esa).

La space economy italiana: le cifre e il ruolo nell’Esa

Con finanziamenti pubblici di tale portata, l’obiettivo, per l’Italia, è crescere ancora nel settore space economy su cui il Paese ha puntato sempre molto. L’Italia è oggi il terzo finanziatore dell’Esa, con 3,1 miliardi all’anno, dopo Germania e Francia. Secondo i dati del See LAb, sono 415 le aziende attive nel settore della space economy in Italia. In termini economici, considerando i finanziamenti pubblici e il fatturato generato dalle società focalizzate nella produzione di beni e servizi basati su tecnologie spaziali, il settore ha raggiunto un valore complessivo di 2,9 miliardi di euro nel 2021.

Fonte: Il Sole 24 Ore