L’export dell’Italia verso gli Usa vale 66 miliardi. Dalla Lombardia alla Toscana: quali sono le regioni più esposte al rischio dazi
Federalimentare: export in Usa corre verso 7,8 miliardi nel 2024
Por quanto riguarda i singoli settori, il 2024 potrebbe agganciare il record di sempre delle esportazioni agroalimentari made in Italy sfiorando i 70 miliardi di euro. Ma lo spauracchio di una nuova tornata di dazi rischia di offuscare il traguardo già raggiunto nei primi dieci mesi dello scorso anno con un incremento del 9% delle vendite alimentari sui mercati internazionali. Secondo un’elaborazione del Centro Studi di Federalimentare sulle statistiche diffuse dall’Istat, l’industria alimentare italiana ha registrato una quota export di oltre 47 miliardi di euro, con una crescita tendenziale del +9% sul gennaio – ottobre 2023, superiore al +8,6% segnato sui nove mesi. In accelerazione quindi. Il decollo dell’export Food si lega alle performance di molti mercati, ma in gran parte alla spinta specifica del mercato statunitense, che ha segnato un +18,4% sui dieci mesi. Piazza Usa che dovrebbe toccare perciò, a consuntivo 2024, una quota pari a 7,8 miliardi, ponendosi a ridosso della Germania, mercato estero leader da sempre dell’alimentare italiano.
Nella moda Usa terzo mercato di sbocco
Per quanto riguarda invece l’industria della moda, da gennaio ad agosto del 2024 gli Stati Uniti occupano il terzo posto nella classifica dei primi dieci mercati dell’export italiano con 3685 milioni di euro (elaborazione su dati Istat), alle spalle per pochissimo della Germania (3685). Principale mercato di sbocco è la Francia (5921 milioni). Per quanto riguarda invece i settori collegati (occhialeria, gioielleria, bigiotteria, cosmesi) gli Stati Uniti sono al secondo posto (2520 milioni di euro), dietro la Turchia (3394) e davanti alla Francia (1731).
Trend in crescita per l’export italiano, unica flessione ai tempi della pandemia Covid
Per avere un quadro dei rapporti commerciali tra Italia e Usa, possiamo ricorrere ad alcune indicazioni fornite da Info mercati esteri, il portale della Farnesina. I rapporti economici e commerciali, viene ricordato, sono un pilastro nelle relazioni tra Italia e Stati Uniti. Nell’arco degli ultimi dieci anni, dal 2013 al 2022, le esportazioni italiane di beni e servizi verso questo mercato, al pari dell’interscambio bilaterale, hanno fatto costantemente registrare un trend positivo, ad eccezione della flessione verificatasi nel 2020 per gli effetti della pandemia. L’interscambio complessivo di beni e servizi è aumentato in valore del 60% dal 2013 (quando si era attestato a 73,3 miliardi di dollari). Le esportazioni italiane di beni e servizi sono quasi raddoppiate, con un aumento del 66,6%, passando da 48,3 miliardi di dollari nel 2013 a 80,5 nel 2022; quelle statunitensi sono cresciute del 47% dal 2013 (25 miliardi di dollari).
Usa terzo mercato di sbocco dell’export italiano
La crescita costante delle esportazioni italiane negli Usa fotografata dai dati statistici ufficiali forniti dalle Autorità Usa è confermata dalle serie storiche Istat, che collocano gli Stati Uniti – a partire dal 1981 – al terzo posto nella graduatoria dei Paesi di destinazione delle esportazioni italiane, all’epoca di poco superiori ai 3 miliardi di euro. I dati mostrano come le esportazioni italiane di beni sono cresciute in misura consistente negli Usa, passando da 27 miliardi di euro del 2013 a oltre 65 del 2022 (con una accelerazione del +32% rispetto al 2021). Tutti dati che potrebbero saltare all’occhio del nuovo presidente americano.
Loading…
Fonte: Il Sole 24 Ore