L’industria ai Governi G7: sfide immense, agire insieme. Difendere democrazie e mercati liberi
«Due sono le principali preoccupazioni, strettamente interconnesse: il mantenimento dei valori fondanti delle democrazie liberali e aumentare la competitività delle nostre economie di mercato». Emma Marcegaglia, come presidente del B7, lo sottolinea aprendo il B7 Summit, evento centrale del percorso di confronto tra Confindustrie dei Paesi G7 e Governi.
L’industria ai Governi G7: sfide immense, agire insieme
«I mercati aperti sono in pericolo. Una moltitudine di sfide richiede la nostra saggezza collettiva e un’azione concertata», prosegue Marcegaglia. E ancora: «Le sfide e le opportunità che dobbiamo affrontare oggi sono immense. Non esiste un piano B se non quello di lavorare insieme, settore pubblico e privato, per affrontarle e trarne il meglio». «Riteniamo – spiega – che siano necessari due grandi patti: il primo tra i responsabili politici e le imprese; il secondo tra i governi del G7 per costruire una forte convergenza sulle politiche industriali in merito alle principali sfide». Il documento del B7, ampio, verrà consegnato questa sera alla premier Giorgia Meloni in vista del vertice dei Capi di Stato a giugno in Puglia.
Rafforzare la competitività
«Questa sera, a nome del B7 e con i suoi rappresentanti di alto livello, trasmetterò le nostre raccomandazioni politiche al primo ministro italiano Giorgia Meloni in vista del vertice dei Capi di Stato e di Governo del G7 di metà giugno», indica la B7 chair, per sottolineare i «messaggi chiave» al centro del confronto. «Abbiamo concentrato le nostre raccomandazioni per aumentare la nostra competitività sulle urgenze più pressanti, sulle transizioni che stiamo attraversando», «andremo oltre i confini, soprattutto verso l’Africa, perché il G7 deve rafforzare i legami con questo continente, accrescere la cooperazione e condividere i benefici dei nostri progressi». Poi l’avvertimento: «Per avere successo è imperativo e urgente rafforzare la nostra competitività e ridurre il divario esistente tra i Paesi del G7, soprattutto tra Stati Uniti ed Europa». Per quanto riguarda le transizioni energetiche, «abbiamo bisogno di politiche comuni per bilanciare le preoccupazioni ambientali con la crescente domanda globale di energia». La transizione «deve essere improntata alla più ampia neutralità tecnologica senza pregiudizi ideologici, sfruttando tutte le opzioni disponibili».
La sfida dell’intelligenza artificiale
Uno dei temi chiave è la sfida dell’intelligenza artificiale: «Abbiamo bisogno di codici etici comuni allineati al rispetto dei diritti umani e di una visione inclusiva della società. Dobbiamo convergere sul piano normativo evitando oneri eccessivi per le imprese, perché investire nell’IA e nelle sue applicazioni, in modo etico e inclusivo, moltiplicherà la produttività e la competitività, espanderà il mercato del lavoro e migliorerà i progressi in settori chiave come la sanità e le scienze della vita». E ancora, nella visione del B7, «investire nel capitale umano rimane fondamentale. Dobbiamo aggiornare il sistema educativo e colmare le lacune nelle competenze STEM e digitali per adattarci a un mercato del lavoro in continua evoluzione e per ottenere una più ampia inclusione sociale»
Fonte: Il Sole 24 Ore