L’Italia con Villa Passalacqua sale sul podio dei migliori hotel del mondo

L’Italia con Villa Passalacqua sale sul podio dei migliori hotel del mondo

Villa Passalacqua, il cinque stelle aperto a giugno 2022 a Moltrasio, sul Lago di Como, è stato eletto il miglior hotel del mondo. Annunciato con una standing ovation per Valentia De Santis e la sua famiglia che con passione, competenza e visione hanno realizzato un hotel di sole 24 camere, una riuscitissima sintesi di storia e contemporaneità, design e tradizione, casa e hotel. A decretare la posizione sul podio è The World’s 50 Best che dopo i migliori ristoranti e bar del mondo, da quest’anno ha lanciato la prima classifica dei migliori hotel.

Cinque italiani tra le prime 21 posizioni

Con una cerimonia nelle sale medievali di Guildhall, l’antico municipio di Londra, oggi palazzo cerimoniale della City, sono stati proclamati i vincitori di questa nuova lista, che intende diventare un punto di riferimento per l’alta ospitalità a livello globale. Cinquanta posizioni, tutte prestigiose considerata la vastità di alberghi e resort meravigliosi sparsi in ogni angolo del pianeta. E gli italiani, già al primo posto come destinazione “luxury” a livello internazionale (fonte Virtuoso), hanno ben cinque hotel nei primi 21 posti. A parte Villa Passalacqua, troviamo il faro del boom pugliese Borgo Egnazia al 21° posto e il leggendario Le Sirenuse di Positano al 20°. Salendo incontriamo Aman Venice, con il suo sontuoso palazzo sul Canal Grande, al 14° posto e il monumentale Four Seasons di Firenze al 9°. Si conferma così l’arte dell’ospitalità italiana, con un interessante mix di alberghi di famiglia e gruppi internazionali.

Sul podio

Sul podio, insieme a Villa Passalacqua, salgono Rosewood Hong Kong al secondo posto e Four Seasons Bangkok at Chao Phraya River al terzo. In questa prima edizione, l’Europa riceve il maggior numero di riconoscimenti con 21 nomination, seguita dall’Asia con 18 e dall’America del nord con 6. Tre gli hotel in Africa, uno in Oceania e uno in Sud America. Oltre alla premiazione ufficiale, sono stati assegnati alcuni riconoscimenti speciali.

Gli altri riconoscimenti

Il titolo di Best Beach Hotel va al Soneva Fushi delle Maldive, al settimo posto della lista. Premiato con l’Icon Award anche il suo fondatore Sonu Shivdasani OBE, precursore del turismo sostenibile e naturale quando ancora nessuno se ne occupava. Best New Hotel è Capella Bangkok, numero 11 della lista, mentre Singita Lodges, numero 15, ottiene il riconoscimento di Best Eco Hotel per le pratiche di conservazione della terra e della cultura africana. Infine The Newt, hotel-azienda agricola nella campagna inglese al 37° posto, è stato eletto Best Boutique Hotel of the World, anche se la sua peculiarità sono le esperienze country, per esempio fare il sidro con le mele appena colte nella piantagione biologica.

Il ruolo degli ospiti

Se c’è un filo conduttore tra gli hotel arrivati sul palco di questa prima edizione dei 50 Best, è proprio il coinvolgimento degli ospiti nell’impegno degli hotel per un turismo meno impattante e più virtuoso. In generale sono tutte strutture che creano esperienze autentiche che favoriscono la conoscenza della cultura e delle tradizioni locali e il contatto diretto con le comunità locali. Ma quale criterio è stato utilizzato per eleggere questi hotel? Il team di The World’s 50 Best Hotels ha selezionato 580 viaggiatori ed esperti di ospitalità provenienti da tutto il mondo, il 25% dei quali cambia ogni anno. I giudici sono invitati a esprimere liberamente le proprie preferenze senza limiti geografici. Devono però essere stati nella struttura negli ultimi 24 mesi e devono restare rigorosamente anonimi. L’obiettivo dell’Academy è garantire un giudizio spassionato per diventare un affidabile riferimento dell’alta ospitalità, il primo a livello globale in questo settore.

Fonte: Il Sole 24 Ore