l’italo-americano womanizer arrestato per omicidio a New York
C’è un termine americano che calza alla perfezione per lo stereotipo del maschio latino, soprattutto italiano: womanizer, che si traduce un po’ sciupafemmine” e un po’ “provolone””. Pure Britney Spears, quando era all’apice della fama, dedicò una famosa canzone a quel tipo umano.
E womanizer sembra calzare bene a Luigi Mangione, l’italo-americano che a New York ha ucciso per strada l’amministratore delegato della United Healthcare, Brian Thompson. Il suo innato spirito italiano forse l’ha tradito: la polizia lo ha arrestato dentro a un tristanzuolo Mcdonald’s di provincia, in una cittadina della Pennsylvania, dove si era fermato a prendere caffè e, già che c’era, aveva pure “flirtato” con la cassiera.
Galeotto fu il caffè
Il comportamento del giovane 26enne, dopo il brutale omicidio a sangue feddo è in effetti curioso: non solo non scappa subito ma si concede un caffè, e se lo concede in un McDonald’s. Scelta fatale perché tutti i locali della catena di hamburger e patatine hanno telecamere per la sicurezza. E proprio quelle telecamere lo hanno ripreso mentre, più che il suo idolo filosofico Unabomber, il matematico-terrorista americano degli anni ’70, sembra essere un emulo della popstar Britney: fa il cascamorto, lo womanizer.
E infatti in un fotogramma preso dalla telecamera, lo si vede appoggiato al bancone, sorridente e con uno sguardo da “acchiappone” sotto il cappuccio della felpa calato sul viso: sta parlando con la cassiera mentre ordina il caffè. Sui social media si sono scatenati battute e analisi sociologiche, più o meno serie: non c’è niente da fare, gli italiani si fanno riconoscere sempre. E sebbene Mangione fosse un italiano di terza generazione negli Stati Uniti, non ha potuto fare a meno del caffè e di fare il seduttore, anche dopo aver commesso un omicidio. “How italian”, tipico italiano è stato il commento più comune. Commento che oggi, nel mondo del Politicamente Corretto, suonano quasi razzisti ma che più semplicemente sono banale stereotipo culturale. Ma forse nemmeno quello.
Un espresso da McDonald’s?
Può darsi che l’assassino, figlio di una buona famiglia di immigrati, sia davvero stato tradito dalle tipiche passioni del maschio medio italico. Più che incarnare lo spirito del Latin Lover a ogni costo, Mangione incarna ancor meglio quello dell’americano medio: a nessun italiano d’Italia verrebbe mai l’idea di entrare in un Mcdonadl’s per un caffè. Quello del fast food (così come di altre catene americane, a partire dalla stessa Starbucks che fa il verso ai bar italiani) è poco più che una brodaglia al palato di una qualsiasi persona nata a sud delle Alpi. E anche l’espresso, ammesso che venga servito, non si allontanerebbe dalla “ciofeca” dell’immortale Totò.
Fonte: Il Sole 24 Ore