Liuc, Gervasoni: «La sfida è attrarre competenze e trattenere le nostre»

Liuc, Gervasoni: «La sfida è attrarre competenze e trattenere le nostre»

«Avanti tutta». Per attrarre «competenze internazionali» e «trattenere le nostre». È con questo motto, mutuato dal precedente rettore Federico Visconti ma che continuerà a fare da leitmotiv, che Anna Gervasoni, nuovo rettore della Liuc Università Carlo Cattaneo, ha aperto ieri l’anno Accademico 2024/2025, il trentatreesimo dalla fondazione dell’Ateneo. Avanti tutta perché le sfide da affrontare sono molteplici e cruciali per il Paese e dunque le risposte devono essere ambiziose. Eccole, quindi, le direttrici di sviluppo attorno alle quali Liuc si muoverà sotto la nuova regia di Gervasoni. «Abbiamo avviato il mandato – ha spiegato il rettore – secondo linee guida condivise con la governance: innovazione, internazionalizzazione, vicinanza alle imprese, inclusione – o meglio, apertura, termine che preferisco. Vogliamo crescere secondo i migliori modelli internazionali, ponendoci all’avanguardia delle competenze di management e tecnologia. Per questo intendiamo valorizzare le sinergie tra le nostre quattro case prodotto: la scuola di Economia, la scuola di Ingegneria, la Business School e il PHD». Il tema dell’internazionalizzazione, in particolare, è fondamentale: «Siamo una università internazionale, con 146 atenei partner nel mondo e 14 doppi titoli e vogliamo potenziare ulteriormente questa nostra caratteristica», ha aggiunto Gervasoni. Di pari passo la spinta sull’innovazione di prodotto, rispetto alla quale sono state varate «le nuove lauree magistrali di economia che partiranno a ottobre 2025, caratterizzate tutte da un approccio esperienziale, da materie interdisciplinari a fianco di quelle caratterizzanti». Tutto questo avendo ben chiaro un altro tassello assai rilevante: il rapporto con le imprese. «Vogliamo radunare i nostri centri istituzionali in un’unica infrastruttura, perché siano punto di riferimento per il dialogo con le imprese». Con al centro, ovviamente «i giovani» e le future generazioni.

Messaggi coerenti con quello che è l’invito di Giovanna Iannantuoni, presidente della Fondazione Crui e rettrice dell’Università Bicocca che ha sottolineato l’importanza di formare «un’autonomia critica». Tanto più in una fase, come quella che stiamo vivendo, «di grandi trasformazioni» e che rende cruciale, ha aggiunto il presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, presente alla cerimonia, essere in grado di fare leva su «conoscenza e adattabilità». Due aspetti, quest’ultimi, essenziali nella formazione universitaria ma in generale importanti per poter gestire al meglio i mutamenti radicali. E tra questi, Gorno Tempini auspica «una rivisitazione del Green Act», fondamentale per un’Europa stretta tra un’America «che cresce» e una Cina ancora al traino del ruolo centrale giocato «dallo Stato». In questo quadro, a dimostrazione di quanto sia importante il concetto di adattabilità, il presidente di Cdp ha anche voluto ricordare come in un Paese in cui il credito alle imprese «sta scendendo ormai da cinque anni, in termini assoluti di 50 miliardi, Cassa ha incrementato le proprie erogazioni di circa 20 miliardi, per contrastare quei trend congiunturali contrari alla crescita».

E di crescita ha voluto parlare anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: «Vediamo quali saranno i dazi ma le nostre imprese si sapranno sempre difendere». Il futuro, d’altra parte, aveva sottolineato in precedenza, è «nella conoscenza, nella ricerca e nell’innovazione». Tutti ingredienti chiave sia per il mondo universitario che per quello imprenditoriale.

Fonte: Il Sole 24 Ore