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“Living the Land”, la società cinese in un metaforico dramma famigliare
Tra questi, ci sono i genitori di Chuang, che hanno scelto di lasciarlo crescere nella comunità di un villaggio rurale mentre tenteranno di trovare nuovi lavori in un contesto decisamente più urbanizzato.
È abbastanza curiosa la storia cinematografica del regista Huo Meng, classe 1984, che era già stato alla Berlinale nel 2020 con la sua opera precedente, “Crossing the Border”, ma in una sezione speciale denominata “On Transmission”, in cui registi affermati introducevano il lavoro di filmmaker esordienti.
Nel suo caso era stato Jia Zhang-ke a dialogare con lui e non è stata certo una coincidenza: con “Living the Land”, Huo Meng sembra richiamare molte dinamiche della poetica del grande maestro del cinema cinese contemporaneo, autore di titoli fondamentali come “Still Life”, “Il tocco del peccato” o il bellissimo “Caught By the Tides”, presentato al Festival di Cannes 2024 e ancora in attesa di arrivare nelle nostre sale.
Jia Zhang-ke ha sempre raccontato le trasformazioni profonde del suo paese e Huo Meng ne segue la lezione, scegliendo un gruppo di personaggi che diventano una metafora della metamorfosi di un’intera nazione.
Fonte: Il Sole 24 Ore