Logistica, Italia prima per crescita di investimenti (che in Ue calano del -15%)

Logistica, Italia prima per crescita di investimenti (che in Ue calano del -15%)

La Cenerentola resta principessa e veleggia in direzione ostinata e contraria rispetto al resto della Ue. Con un aumento del 7% negli investimenti in logistica, l’Italia si conferma al primo posto per crescita in Europa. Mentre nel continente il volume degli investimenti, nel corso del 2022, è stato di 58 miliardi di euro, con un calo del 15% per cento rispetto all’anno precedente, l’Italia va controcorrente. Anche nel 2022, infatti, il mercato immobiliare della logistica nel nostro Paese ha confermato il trend di crescita che lo caratterizza da diverso tempo, arrivando a superare i tre miliardi di euro di investimenti e raggiungendo una quota del 25% sul volume complessivo, spingendo il comparto in cima alle scelte degli investitori, secondo solo agli uffici.

A fare il punto, ieri, a Milano, il “Rapporto 2023 sul mercato immobiliare della logistica”, a cura di Scenari Immobiliari in collaborazione, per il secondo anno consecutivo, con SFRE, nel corso del convegno “The Future of Logistic is Now”.

Investitori esteri e domanda

L’incremento degli investimenti del comparto logistico nel nostro Paese è stato sostenuto prevalentemente dal progressivo consolidarsi dell’interesse da parte di investitori istituzionali esteri e dalla crescente pressione della domanda rispetto a spazi di qualità situati in mercati complementari ai principali.
La distribuzione territoriale degli investimenti mostra come si sia rafforzata l’importanza del nord Italia come principale ambito di interesse del Paese con un assorbimento pari all’82% del totale (nord-ovest 61%, nord-est 21%), con il centro che segue a distanza con il 17% e il restante 1% costituito dai mercati del sud e delle isole.

Il fatturato

Il fatturato immobiliare registrato per il comparto industriale-logistico in Italia nel 2022 è stato di circa sei miliardi, in crescita del 9% su base annua e con una previsione per il 2023 di sostanziale stabilità.
La costante crescita del mercato logistico nel nostro Paese ha portato il patrimonio immobiliare attuale, dopo che nel 2022 si sono chiusi sviluppi per poco meno di due milioni di metri quadrati, a oltre 46 milioni di metri quadrati, un incremento del 4,5% su base annua per un valore stimato di circa 2 miliardi di euro.

Contestualmente, le stime per il 2023 prevedono sviluppi in pipeline di poco inferiori a 2,3 milioni di metri quadrati.
«Il contenimento dei rischi derivanti dall’attuale scenario economico – ha dichiarato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – che risulta molto delicato nonostante la crescita del Pil italiano nel 2023 sia stimata all’1,2%, in aumento rispetto allo 0,8% dei conteggi invernali, comporta anche per l’Italia la necessità di ripensamento rispetto agli accordi esistenti. Il fenomeno del reshoring, con il rientro o lo spostamento delle aziende in realtà diverse da quelle scelte negli ultimi vent’anni, sta interessando ogni parte di mercato e ogni categoria merceologica e di conseguenza coinvolge a pieno il comparto logistico, direttamente o indirettamente. Anche il nuovo scenario “monetario”, diverso da inflazione zero in cui il locale mercato logistico si è sviluppato e ha toccato i minimi in termini di rendimenti, sta agendo da acceleratore di ulteriori e nuove trasformazioni. Lo spazio è considerato elemento fondamentale più che in passato, per poter essere magazzino nel senso più positivo del termine, raccogliendo le scorte adeguate a far fronte a nuove interruzioni del processo di approvvigionamento, limitare le ricadute dovute all’aumento dei costi, competere nella velocità di risposta alla domanda. In sintesi, il mercato immobiliare nazionale della logistica è solido e maturo ma il suo futuro dipende dalle scelte in innovazione, progettazione, tecnologia, ma anche buona governance, che verranno fatte in questi anni».

Fonte: Il Sole 24 Ore