Longland (Harrods): «Milano senza pari per la moda uomo. Il made in Italy un grande vantaggio»

Longland (Harrods): «Milano senza pari per la moda uomo. Il made in Italy un grande vantaggio»

Il sontuoso edificio che affaccia su Brompton Road non è solo una pietra miliare dello shopping londinese – festeggia, quest’anno, 176 anni di storia – ma è anche un termometro per capire cosa, nella moda e nel lusso in generale, funziona: prodotti, brand, strategie di vendita, perfino piatti da inserire nei menù di caffè e ristoranti. Harrods, infatti, deve gran parte del suo miliardo di euro di vendite (900milioni di pound nell’anno fiscale chiuso a febbraio 2024, ultimo dato disponibile) ai turisti stranieri che, in barba alla Brexit e anche all’abolizione delle vendite tax free, continuano a fare acquisti nel department store di Knightsbridge.

Il made in Italy ha da sempre un ruolo chiave nell’offerta di Harrods – basti pensare che il takeover natalizio delle 36 vetrine è spettato a Loro Piana, che ha portato a Londra il suo Workshop of Wonders – e la settimana della moda uomo di Milano, appena conclusasi, si conferma è una tappa fissa per i compratori in forza al department store. Lo conferma Simon Longland, director of Buying – Fashion di Harrods: «La settimana della moda maschile di Milano continua a consolidare il suo status di pietra miliare nel panorama globale del lusso e dell’abbigliamento maschile griffato – ha spiegato Longland -. La reputazione senza pari dell’Italia per l’artigianato eccezionale e la produzione di alta qualità è messa in risalto dai marchi partecipanti. In questa stagione, un programma più curato di sfilate di abbigliamento maschile ha fornito una piattaforma ideale per i marchi sartoriali e lifestyle per amplificare la loro presenza e avere un impatto significativo».

Milano senza rivali per la proposta menswear

Secondo Longland, «Milano rimane senza rivali nell’offrire una vasta gamma di marchi che incarnano il lusso discreto e lo stile sofisticato, tra cui Brioni, Brunello Cucinelli, Pal Zileri, Isaia e molti altri. Le collezioni di quest’anno hanno enfatizzato la qualità, l’atemporalità e i pezzi degni di investimento, rafforzando l’autorità e il fascino di Milano. Questo prestigio attrae non solo affermati marchi italiani ma anche internazionali, come il marchio britannico Dunhill, a scegliere Milano come città principale per presentare le proprie collezioni, sottolineando l’influenza senza pari della città nel settore dell’abbigliamento maschile».

Il made in Italy «un vantaggio decisivo»

Se dunque Milano, per il direttore degli acquisti di moda del department store britannico, ha un’influenza così importante a livello di piattaforma per presentare i brand, agli occhi dei clienti finali il made in Italy gioca un ruolo altrettanto decisivo: «Il made in Italy resta un vantaggio significativo per i clienti Harrods. L’artigianato italiano è sinonimo di qualità eccezionale, meticolosa attenzione ai dettagli ed eleganza senza tempo: elementi che vengono accolti con favore dalla nostra clientela esigente – dice – . L’eredità e la reputazione dei marchi italiani garantiscono materiali di qualità superiore e design duraturo, rendendo i prodotti italiani scelte altamente desiderabili e affidabili. Questa associazione duratura con l’eccellenza e la raffinatezza continua ad attrarre clienti che cercano sia il lusso che l’affidabilità nei loro investimenti nella moda».

Prada, Brioni e Zegna le migliori collezioni fw 2025

Tra le proposte migliori viste a Milano Moda Uomo, Longland cita «Prada, Brioni e Zegna, ognuna delle quali trova un equilibrio tra artigianalità senza tempo e design lungimirante. L’uso delle ballerine da parte di Brioni per mettere in risalto la morbidezza e la disinvoltura dei suoi capi impeccabilmente sartoriali ha creato un concetto di presentazione memorabile: un’ingegnosa dimostrazione di come il lusso possa essere allo stesso tempo raffinato e confortevole. Zegna è stato eccellente nel presentare silhouette fluide con strati esperti, offrendo un tocco moderno alla sartorialità attraverso una costruzione meticolosa e un approccio coscienzioso ai materiali. Per quanto riguarda l’oggetto must-have, lo stivale da cowboy di Prada è in cima alla lista».

Fonte: Il Sole 24 Ore