L’Oreal in caduta del 7% a Parigi, sui conti le restrizioni della Cina

L’Oreal in caduta del 7% a Parigi, sui conti le restrizioni della Cina

Tonfo alla Borsa di Parigi. L’Oreal in pesante flessione dopo i deludenti conti del 2023, legati in particolare all’andamernto in Cina. Il titolo del numero uno mondiale della cosmetica accusa un calo di oltre il 7% ed è la ’maglia nera’ dell’indice Cac 40, oltre ad essere in fondo allo Stoxx Europe 600.

I conti

Ieri, dopo la chiusura della seduta, il gruppo proprietario di Lancome, L’Oréal Paris, Garnier, Maybelline, La Roche-Posay e Vichy ha annunciato che i ricavi hanno totalizzato 10,61 miliardi di euro nel quarto trimestre, in crescita del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2022. Al netto degli effetti valutari e di perimetro, la crescita si è attestata al 6,9%, in netto rallentamento rispetto all’11,1% del trimestre precedente. Il dato è inoltre al di sotto delle attese degli analisti che in media puntavano a un fatturato di 11 miliardi nell’ultimo trimestre del 2023.

Nuove norme sul Travel Retail

L’utile operativo del trimestre è stato pari a 7,45 miliardi, con un margine del 19,5%. Nel 2023, il fatturato di L’Oréal ha raggiunto 41,2 miliardi di euro, con un incremento dell’11% a tassi di cambio e perimetro costanti e del 7,6% su base reported. A livello geografico, mentre l’Europa è cresciuta dell’11,6% a 3,3 miliardi nel trimestre e del 16% a 13 miliardi nell’anno, gli Usa del 9,4% a 2,8 miliardi e del 11,8% a 11,5 miliardi rispettivamente, il Nord Asia ha registrato una flessione del 6,2% a 2,96 miliardi nel trimestre e del 5,8% a 10,7 miliardi nell’esercizio. L’Oréal ha spiegato che la regione “ha risentito delle nuove norme sul Travel Retail, in seguito al cambiamento della normativa riguardante Daigous”, ovvero il mercato parallelo di rivendita. Si tratta delle restrizioni introdotte dalla Cina contro la rivendita di prodotti acquistati all’estero, in particolare nei negozi duty-free. Inoltre, nella stessa Cina, che è il mercato nazionale di maggiori dimensioni per L’Oréal dopo gli Stati Uniti, il mercato della bellezza è rimasto “piatto”. L’utile operativo si è attestato a 8,1 miliardi nel 2023, rispetto ai 7,46 miliardi di euro del 2022, mostrando un margine sul fatturato del 19,8%, il che rappresenta un livello “record”, ha sottolineato L’Oreal. L’utile netto del gruppo è aumentato dell’8,4% rispetto all’anno precedente, a 6,18 miliardi di euro. Gli analisti si aspettavano in media un utile netto di 6,49 miliardi, un utile operativo di 8,2 miliardi e un fatturato di 41,5 miliardi. “In un contesto di tensioni geopolitiche, pressioni inflazionistiche e stagnazione del mercato della bellezza in Cina, abbiamo ottenuto la nostra migliore crescita comparabile in oltre 20 anni, escluso il 2021”, ha commentato il Ceo del gruppo, Nicolas Hieronimus, citato in un comunicato stampa. “Mentre avanziamo nel 2024, restiamo ottimisti sulle prospettive del mercato della bellezza e fiduciosi nella nostra capacità di continuare ad avere una performance migliore e di realizzare un altro anno di crescita di ricavi e profitti”, ha aggiunto il Ceo. Il gruppo proporrà alla prossima assemblea generale il pagamento di un dividendo di 6,6 euro per azione per l’esercizio 2023, rispetto a 6 euro per l’esercizio 2022. “L’Asia settentrionale e il segmento del lusso sono risultati ben al di sotto delle aspettative e riteniamo che i venti contrari in Cina siano strutturali e non solo ciclici”, hanno scritto gli analisti di Deutsche Bank in una nota. Gli esperti di Jefferies rilevano che la performance di L’Oréal nel 2023 è deludente. Tra l’altro anche i numeri della divisione Lusso sono sotto le attese, visto che il fatturato è aumentato dello 0,4%, a 4,14 miliardi di euro, mentre il consensus prevedeva una crescita del 3,8%. Jefferies considera queste cifre una “brutta sorpresa per il mercato”.

Fonte: Il Sole 24 Ore