Lorini (Anec): «Bene la campagna estiva, buoni segnali per i cinema in autunno»
«Questa è stata un’estate positiva, con dati che devono far riflettere: se c’è il prodotto e con il giusto sostegno da parte del Governo il settore cresce e può farlo ancora di più». Così Mario Lorini, presidente Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) raggiunto dal Sole 24 Ore mentre è a Venezia per l’81esima Mostra del Cinema e all’indomani della presentazione dei dati su un’estate molto positiva per il botteghino cui ha contribuito Cinema Revolution.
Biglietti a 3,50 euro
L’iniziativa del Mic è partita il 9 giugno e terminerà il 19 settembre ed è stata pensata per dare una sferzata ai numeri del pubblico al cinema nei mesi estivi, con ingressi ridotti a 3,50 euro per i film italiani ed europei (e per tutti i film dal 9 giugno al 13 giugno e dal 15 al 19 settembre). Alla fine il quadro emerso relativamente al periodo 9 giugno-25 agosto è composto da tutta una serie di segni più, a indicazione di una stagione estiva che in realtà è andata oltre le previsioni.
Estate in crescita
Gli incassi si sono attestati a quota 98,2 milioni di euro, spinti da “Inside Out 2” della Disney arrivato nel periodo a sfiorare i 46 milioni. Le presenze hanno così raggiunto i 13,7 milioni. Il che vuol dire: +13,2% di incassi e +8,8% di presenze rispetto al 2023. E +36,7% di incassi e +23,7% di presenze rispetto al pre-pandemia del 2019. Con riferimento, poi, alla media 2017-2019 gli incassi sono stati superiori del 70,2% con +50,8% di presenze.
«Quello che mi sembra chiaro – puntualizza Lorini – è che la comunanza di intenti all’interno della filiera, unitamente alla capacità della parte pubblica di dare il giusto sostegno, hanno dato risultati cui speravamo da tempo. L’estate può avere un peso importante nel computo della stagione intera per i cinema. Il fatto che numeri così siano arrivati con un’estate così calda e senza titoli particolarmente sorprendenti è anche un’indicazione sulla quale riflettere».
Lorini: «Le sale aprano anche ad altri utilizzi»
Chiaro che Lorini stesso sa che l’estate 2024 può essere un punto di partenza, «ma c’è ancora tanto da lavorare. Noi stessi, come sale, sappiamo di dover affrontare un cambiamento prima di tutto culturale. Le nostre sale vanno aperte anche ad attività altre, di formazione per esempio. Possono essere luoghi di aggregazione e di comunità. In questo senso c’è un futuro anche a fronte dell’avanzata delle piattaforme e della visione individuale di contenuti audiovisivi».
Fonte: Il Sole 24 Ore