L’Orso d’oro va a “Dahomey” di Mati Diop

L’Orso d’oro va a “Dahomey” di Mati Diop

Parte del merito della buona riuscita di questo bel lungometraggio va però certamente condivisa con l’attrice protagonista Isabelle Huppert, arrivata qui alla sua terza collaborazione con l’autore asiatico.

Dal Premio della Giuria alla Miglior sceneggiatura

Il Premio della Giuria al francese Bruno Dumont per “L’empire”, una parodia del cinema di fantascienza, divertente e grottesca, capace di confermare ancora una volta la genialità del regista transalpino.

L’Orso d’argento per la miglior regia è andato all’autore dominicano Nelson Carlo De Los Santos Arias per “Pepe”, opera sperimentale e spiazzante, incentrata sulla storia di uno degli ippopotami portati illegalmente in Sud America da Pablo Escobar. Per quanto riguarda le interpretazioni attoriali, l’Orso d’argento per la miglior performance da protagonista ha visto trionfare Sebastian Stan per il film americano “A Different Man” di Aaron Schimberg, mentre per la miglior prova da non protagonista il titolo è andato alla grande attrice britannica Emily Watson per il film “Small Things Like These” di Tim Mielants.Il premio al miglior contributo artistico è stato attribuito alla fotografia di “The Devil’s Bath”, film austriaco a tinte horror firmato da Veronica Franz e Severin Fiala; quello per la miglior sceneggiatura al torrenziale lungometraggio tedesco “Dying” di Matthias Glasner, film di 180 minuti valorizzato dall’ottima prova del protagonista Lars Eidinger.

Gli altri premi

Nella sezione Encounters il riconoscimento per il miglior film al potentissimo “Direct Action”, una coproduzione franco-tedesca, firmata Guillaume Cailleau e Ben Russell. La statuetta per la miglior regia alla brasiliana Juliana Rojas per “Cidade; Campo” e il Premio Speciale della Giuria ex aequo all’iraniano “The Great Yawn of History” e al cinese “Some Rain Must Fall” di Qiu Yang.Infine, da segnalare che il premio per la miglior opera prima è stato assegnato al vietnamita “Cu Li Never Cries”, film di Pham Ngoc Lan, presentato nella sezione Panorama. Dal gruppo di Panorama Dokumente arriva invece il miglior documentario: il palestinese “No Other Land”, la cui vittoria è stata accompagnata da dichiarazioni della giuria e dei registi contro l’occupazione israeliana. “No Other Land” è un lungometraggio firmato da quattro nomi, ma sul palco hanno parlato Basel Adra e Yuval Abraham, il primo palestinese e il secondo israeliano, dando vita a un bel messaggio in favore della pace.

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Fonte: Il Sole 24 Ore