Lotus annuncia powertrain ibridi e rivede la road map elettrica
L’elenco dei marchi che allontanano la data in cui sarebbero dovuti diventare solo full-electric si allunga ancora, poiché fra questi arriva anche la Lotus. Infatti, il mitico brand inglese dal 2017 di proprietà della cinese Geely si allontana con una decisa sterzata dalla road-map che l’avrebbe portato nel 2028 a produrre solo auto elettriche e imbocca quella che rivaluta i motori Ice da integrare in sistemi ibridi. L’annuncio è stato dato dal Ceo della Lotus, Feng Quinfeng, al salone di Guangzhou in Cina. La principale motivazione di questa scelta è quella, ormai, stranota che l’auto elettrica non decolla e, secondo Quinfeng, neppure in Cina dove come da noi cresce l’interesse per i modelli ibridi plug-in e ad autonomia estesa.
Per questi motivi anche la Lotus segue le orme di altri marchi della galassia Geely, da Mercedes a Zeekr che ha recentemente annunciato che inizierà a offrire auto con powertrain ibridi alla spina, sotto la spinta dell’attrazione che suscitano le sportive con motori a pistoni seppure elettrificati dentro al cofano. La scelta è supportata dalla capacità delle case cinesi di realizzare rapidamente avanzate tecnologie che riducono tempi di sviluppo e costi delle loro auto e, sicuramente, anche dal fatto che le Lotus elettriche che arrivano in Europa dalla Cina, il suv Eletra e la berlina Emeya, sono soggetti ai dazi varati dalla UE.
Lotus, una nuova architettura a 900 V e un Super Hybrid
La frenata verso la meta dell’all-in elettrico, stando a quanto dichiarato da Quinfeng, porterà in scena tra non molto la tecnologia Luayo Super Hybrid assieme a una nuova architettura a 900 V, che promette un’autonomia in elettrico di 200 chilometri e complessiva di oltre 1.100 chilometri, e a un doppio sistema di ricarica rapida tanto per quella statica da impianti ultraveloci quanto dinamica. Ovvero, quella automatica in movimento dovuta sia all’efficienza del motore termico, potrebbe essere un’unità turbo firmata Mercedes Amg come quella dell’Emira oppure Horse quindi nata dalla partnership tra Geely e Renault, sia a un’avanzata gestione dei flussi di energia che, da quanto trapela, assicurerebbe fasi di ricarica 5 volte superiori a quelli di scarica.
Il manager cinese ha anche fatto intendere che il sistema non sarà di tipo range extender perché questa soluzione risente molto dello stato di carica della batteria e, di conseguenza, quando è bassa si riflette negativamente sulle prestazioni. Argomento su cui la Lotus non può proprio sorvolare.
Fonte: Il Sole 24 Ore