Maggioranza: dal condono agli affitti brevi, sale la tensione in vista delle europee
Nella maggioranza sale sempre più la tensione in vista della trattativa sulla manovra, che a sua volta sarà influenzata dalla campagna elettorale in vista delle elezioni europee della primavera 2024. Oggi è stato il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani a frenare il suo collega, e leader della Lega, Matteo Salvini, sul tema dei condoni. Ieri era stato lo stesso Salvini a mandare frecciate alla ministra del Turismo Daniela Santanchè sul tema degli affitti brevi. Nei giorni scorsi, tensioni si erano registrate anche sul tema degli extraprofitti, delle intercettazioni e dei migranti.
Condoni
«Io penso che sia importante puntare sulla rigenerazione urbana. Si può sanare qualche piccolo lavoro, ma deve essere fatto all’interno di una strategia di rigenerazione urbana, magari anche con qualche sostegno europeo». Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani (Fi) a ’In Mezz’ora’ su Rai 3. «Non parlerei di condono», ha chiarito Tajani. A lanciare il sasso, il giorno prima, era stato il leader leghista Matteo Salvini a lanciare il sasso: «Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni di mezza Italia? Sì, e allora non sarebbe più saggio per quelle di piccola entità andare a sanare tutto quanto?».
Affitti brevi
«La proprietà privata è sacra. E questo si applica anche al tema degli affitti brevi. Ognuno deve essere libero di decidere come mettere a reddito il proprio immobile», aveva detto sempre ieri Salvini. «Non è lo stato che deve eticamente decidere cose devi fare dei tuoi tre appartamenti. Non è compito dello Stato decidere – insiste – se lo deve fare a medio, a breve o lungo termine». Parole che devono aver fatto fischiare le orecchie alla ministra del Turismo Daniela Santanchè (Fdi), che dovrebbe portare a breve un provvedimento per regolamentare i cosiddetti affitti brevi.
Dagli extraprofitti ai migranti
Ma queste sono solo le ultime tappe di una tensione accumulata negli ultimi giorni. Forza Italia non ha gradito la tassa sugli extraprofitti delle banche, appoggiata da Fdi e Lega. Tanto che la norma sarà rivista. Sempre Fi sul decreto omnibus alla Camera avrebbe voluto far passare la linea dura sulle intercettazioni, limitando anche l’uso dei Trojan. Alla fine la decisione è stata rimandata, per evitare una rottura nella maggioranza. Ma Fi ha fatto passare una modifica che limita le cosiddette intercettazioni a strascico. Poi c’è la questione migranti, con gli arrivi che non accennano a diminuire, e dalla Lega hanno mandato più volte questo messaggio: se ci fosse stato Salvini al Viminale non saremmo in questa situazione,
Fonte: Il Sole 24 Ore