Magistrati, cambiano accesso e valutazione in carriera

Finora si raccoglieva ogni 4 anni la documentazione utile per la valutazione del magistrato; ora il fascicolo dovrà essere alimentato costantemente (anche se è stato escluso perché ingestibile l’inserimento della totalità dei provvedimenti ascrivibili al singolo magistrato, si procederà a campione con possibilità di integrazioni “mirate”) e si specifica cosa deve necessariamente essere contenuto, ampliando le fonti di conoscenza ad ogni elemento suscettibile di interesse per la valutazione.

Rispetto al passato, peseranno di più le «gravi anomalie» sull’esito delle decisioni assunte nelle successive fasi e gradi del procedimento e del giudizio, con riferimento quindi al respingimento delle richieste formulate dal pubblico ministero o alla riforma dei provvedimenti del giudice che siano dovuti a motivi particolarmente gravi o che siano particolarmente numerosi.

Si è introdotta, in caso di valutazione positiva, l’espressione di un giudizio più articolato solo sulla capacità organizzativa del magistrato (le voci di valutazione di un magistrato sono più numerose: indipendenza, imparzialità, produttività, laboriosità) secondo una scala di giudizio, da discreto a ottimo.

In caso di valutazione non positiva o negativa, sono state ridotte le ipotesi di dispensa dal servizio, prevedendo penalizzazioni economiche e di carriera. Attualmente dopo una valutazione negativa (assai rara), per non essere escluso dalla magistratura occorreva per il magistrato avere obbligatoriamente una valutazione positiva. Con la riforma, potrà esserci un esito non positivo (che è diversa da negativa): in questo caso il magistrato rimane in magistratura, è rivalutato dopo un anno e perde aumento di stipendio e progressione di carriera.

L’entrata in vigore del decreto sui fuori ruolo, che prevede una riduzione del numero (molto esigua secondo i critici) e del periodo di permanenza extra funzioni, 7 anni, è stata invece rinviata al 2026, per evitare di sguarnire uffici cruciali per organi costituzionali e amministrazioni pubbliche in una fase di stress Pnrr.

Fonte: Il Sole 24 Ore