Magistrato tributario, nella bozza del decreto Pnrr le regole del primo concorso

Magistrato tributario, nella bozza del decreto Pnrr le regole del primo concorso

Prova scritta. Alla prova scritta è ammesso un numero di candidati pari a tre volte i posti messi a concorso. Sono comunque ammessi alle prove scritte coloro che hanno riportato lo stesso punteggio dell’ultimo candidato che risulta ammesso. La prova scritta consiste nello svolgimento di due elaborati – scelti per sorteggio il giorno del concorso – sulle materie del diritto civile, diritto tributario e scrittura di una sentenza tributaria. La prova è valutata in sessantesimi. Sono ammessi alla prova orale i candidati che ottengono un punteggio non inferiore a trentasei sessantesimi.

Prova orale. Resta ferma per la prova orale la disciplina di cui all’articolo 4, commi 4 e 5, del decreto legislativo 31 dicembre 1992 n. 545: diritto tributario e diritto processuale tributario; diritto civile e diritto processuale civile; diritto penale; diritto costituzionale e diritto amministrativo; diritto commerciale; diritto dell’Unione europea; contabilità aziendale e bilancio; elementi di informatica giuridica; colloquio in una lingua straniera, indicata dal candidato all’atto della domanda di partecipazione al concorso, scelta fra le seguenti: inglese, spagnolo, francese e tedesco.

Esonero dalla prova preliminare

Sono esonerati dalla prova preliminare ed ammessi comunque alla prova scritta: i giudici tributari onorari presenti nel ruolo unico; i magistrati ordinari, militari, amministrativi e contabili; i procuratori e gli avvocati dello Stato; i candidati diversamente abili con percentuale di invalidità pari o superiore all’ottanta per cento, in base all’articolo 20, comma 2-bis, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

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Fonte: Il Sole 24 Ore