Maltempo nel catanese: strade come fiumi, auto trascinate a mare

Auto trascinate dalla furia dell’acqua e finite in mare, automobilisti in strada intrappolati nelle loro vetture e salvati dai Vigili del fuoco, case allagate e persone messe in salvo dai soccorritori. E’ la breve cronaca di una mattinata segnata dall’inferno del maltempo nell’area tra Riposto, Santa Venerina, Giarre e Acireale. Nel giro di qualche settimana la zona etnea si è ritrovata sommersa dalla pioggia con strade trasformate in fiumi con auto trascinate dalla furia dell’acqua e finite in mare. Qualcuno ha parlato di situazione simile a quella di Valencia ma per fortuna, fin qui, nel catanese non ci sono vittime. I Vigili del fuoco sono intervenuti con un mezzo anfibio ad Altarello, frazione di Riposto, dove un fiume è esondato e ha invaso il piano terra di un’abitazione dove vivono quattro persone, due delle quali disabili. Nella sola Torre Archirafi, altra frazione di Riposto, sono stati in mattinata almeno una trentina gli interventi dei vigili del fuoco. Ad Aci Sant’Antonio i pompieri hanno soccorso alcuni automobilisti bloccati in via Aldo Moro e nella stessa strada alcune persone sono rimaste bloccate dentro un supermercato allagato. Ad Acireale una persona è stata soccorsa in un’abitazione allagata. Situazione critica sull’autostrada a A18 Messina-Catania tra Giarre e Fiumefreddo.

Il sindaco di Acireale: «Caduta l’acqua di un anno»

«La cosa più importante è che non ci siano state vittime e feriti, perché su Acireale questa mattina sono caduti più di 500 millimetri di pioggia, quella prevista in un anno» ha raccontato il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo che, a seguito del bollettino della Protezione civile, aveva emanato un’ordinanza, disponendo, tra l’altro, la chiusura delle scuole, degli impianti sportivi all’aperto, del cimitero e delle ville ed esortando i cittadini a limitare gli spostamenti a quanto di effettiva necessità. Il maltempo che si è abbattuto sul comune in provincia di Catania non ha causato vittime ma parecchie criticità sul territorio comunale: una parte del costone nella Riserva naturale della Timpa è franato sulla strada provinciale per Riposto, all’altezza di Santa Tecla. Importanti allagamenti si registrano in diversi quartieri e frazioni, un muro è precipitato a ridosso di viale Cristoforo Colombo ed è esondato l’ultimo tratto del torrente Lavinaio Platani. Il primo cittadino sta effettuando una serie di sopralluoghi con i tecnici della Protezione civile comunale. «Siamo attualmente impegnati nella zona interessata dalla frana della Riserva della Timpa, uno smottamento che ha provocato un crollo sulla strada provinciale all’altezza dell’Hotel Santa Tecla Palace – dice -. Per fortuna in quel momento non transitavano auto e abbiamo evitato il peggio. Stiamo liberando la strada dai detriti e con i tecnici della Protezione civile regionale stiamo facendo i rilievi per capire cosa abbia causato il cedimento, oltre alla pioggia abbondante». Le zone critiche restano presidiate. «Stiamo facendo la conta dei danni – dice ancora il sindaco Barbagallo – e disporremo gli interventi necessari da viale Cristoforo Colombo e le zone adiacenti a via Rapallo a Capo Mulini, dove è esondato l’ultimo tratto del torrente Lavinaio Platani, ai quartieri dove si sono registrati allagamenti importanti. Intanto, finché la situazione continuerà a essere instabile, continuo a raccomandare massima prudenza e di evitare gli spostamenti», conclude.

La prefettura di Catania: «Non risultano dispersi»

«Al momento non risultano persone disperse» rende noto la prefettura di Catania dove è attivo il Centro coordinamento soccorsi presieduto dal prefetto Carmela Librizzi, per coordinare gli eventuali interventi di soccorso alle persone. La perturbazione, si legge nella nota, ha interessato, con maggiore severità, la zona jonica dove si sono registrati allagamenti, frane e smottamenti, in particolare, nei territori di Acireale, Giarre, Mascali e Riposto, dove i sindaci hanno attivato i rispettivi Centri operativi comunali (Coc). A Riposto si è verificata l’esondazione di un torrente che, riversandosi sulle strade urbane, ha trascinato alcune vetture in mare, mentre a Mascali una frana ha lambito le abitazioni. A causa degli allagamenti, si è reso, inoltre, necessario chiudere l’autostrada A18, in entrambe le direzioni, fra Giarre e Fiumefreddo. Grazie all’intervento della polizia stradale e dei vigili del fuoco, intervenuti con un’idrovora, e con il supporto delle squadre del Cas, la situazione della circolazione sta lentamente tornando alla normalità. E’ stata riaperta la carreggiata in direzione nord, mentre rimane chiusa quella in direzione sud, fra Fiumefreddo e Giarre, atteso che permane la necessità di rimuovere i detriti. Forti le ripercussioni sulla Strada statale 114. Significativo, sottolinea la Prefettura di Catania, il dispiegamento di uomini e mezzi delle forze di polizia, dei vigili del fuoco – con squadre provenienti anche da Messina e Reggio Calabria – della Protezione civile e della Croce rossa che sono prontamente intervenuti in soccorso delle persone e che continuano a monitorare e presidiare il territorio. Il Centro di coordinamento soccorsi, ricorda la Prefettura di Catania, «rimarrà attivo sino a cessate esigenze».

Il governatore Schifani segue la situazione: «In contatto con Protezione civile»

«In queste ore difficili per il territorio del Catanese e del Siracusano, seguo con la massima attenzione l’evolversi della situazione, in stretto contatto con il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina. La Regione Siciliana sta già operando nelle zone colpite dal maltempo, per le quali ieri era stata diramata l’allerta, ed è pronta a intensificare il proprio intervento per garantire il supporto alle popolazioni colpite e fronteggiare i danni causati dal maltempo. Al momento, comunque, mi informano che non risultano coinvolte persone, ma sono stati causati soltanto danni materiali dalla violenza delle precipitazioni e questo grazie anche al sistema di protezione civile attivato per tempo con la collaborazione dei sindaci – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani -. Desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento alle Forze dell’ordine, ai vigili del Fuoco, alla protezione civile, ai sindaci e a tutti i volontari che stanno lavorando senza sosta per garantire la sicurezza dei cittadini e portare soccorso a chi si trova in difficoltà. A tutti coloro che stanno affrontando questa emergenza va la nostra vicinanza e il nostro impegno per ripristinare al più presto condizioni di normalità. Il governo regionale non farà mancare il proprio sostegno concreto per aiutare le famiglie e le comunità colpite».

Il presidente dell’Ars Galvagno: «Vicini alle camunità colpite, priorità agli aiuti»

«Osservo con grande preoccupazione le terribili immagini che giungono da varie zone della nostra regione, colpite dalle intense piogge. In questi giorni sono rimasto in costante contatto con la Protezione Civile per monitorare i numerosi interventi in corso, necessari per fronteggiare le gravi difficoltà che stanno colpendo gran parte della Sicilia orientale. Sono in contatto anche con il Genio Civile per quanto riguarda gli interventi già effettuati e quelli ancora da programmare -ha dichiarato il Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno -. Le province di Siracusa e Catania, in particolare Torre Archirafi, frazione di Riposto, Altarello nel comune di Giarre, in tutta l’area ionica, sono state duramente provate dalle recenti ondate di maltempo, mettendo in pericolo molte comunità. Come ho ribadito nei giorni scorsi, quando mi sono recato nel comune di Giarre, farò tutto ciò che è nelle mie possibilità affinché il Parlamento dia priorità agli interventi per accelerare l’arrivo degli aiuti nel periodo post-emergenza. Credo fermamente che, oltre alla solidarietà, il concreto supporto delle istituzioni sia essenziale per consentire la ripresa dei territori colpiti. Ho già ricevuto conferma che la macchina operativa dei soccorsi è al lavoro: il mio più sentito ringraziamento va a tutti i Vigili del Fuoco, alle forze dell’ordine, alle squadre della Protezione Civile e ai volontari, che si stanno prodigando per garantire la sicurezza della popolazione in difficoltà».

Fonte: Il Sole 24 Ore