Maltempo, solo il 6% delle case assicurate: il governo rilancia l’obbligo

Un’assicurazione obbligatoria per le case contro i danni dell’emergenza climatica come l’Rc auto. Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, rilancia l’iniziativa di fronte alla nuova alluvione in Emilia Romagna e alle catastrofi naturali sempre più frequenti e costose. Nel primo semestre di quest’anno le perdite globali, tra inondazioni, tempeste e terremoti, hanno raggiunto 120 miliardi di dollari, secondo i dati Munich Re citati dall’Ania all’High level insurance conference, quasi raddoppiando la media decennale.

Solo il 6% delle case ha polizze contro rischi terremoti e alluvioni

Solo in Italia, i danni assicurati nel 2023 hanno superato i 6 miliardi di euro, un picco senza precedenti. Eppure hanno polizze contro i rischi da terremoti e alluvioni solo il 6% delle abitazioni e il 5% delle imprese del Paese. Al momento non è possibile prevedere i costi che avrebbero le polizze obbligatorie. Per le catastrofi naturali, le tariffe sono legate a molte variabili e calcolate caso per caso. Ma «se tutti si assicurassero, i costi sarebbero davvero tanto più bassi rispetto agli attuali, alla portata delle famiglie», ha assicurato la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, e «potrebbero essere previsti incentivi», almeno all’inizio.

La direzione di marcia del governo

Farina sottolinea che «come assicuratori italiani, crediamo fermamente che i programmi assicurativi pubblico-privati (Ppip) per i rischi naturali svolgano un ruolo fondamentale». Già nel 2018 l’allora capo della Protezione civile Borrelli calcolava che «pagando tutti 120 euro all’anno», si potrebbe garantire «la certezza del ristoro dei danni con una gestione dello Stato». Il punto sarà affrontato dal governo in una delega prevista dal disegno di legge sulla ricostruzione all’esame della Camera. «Non abbiamo ancora parlato di obbligo, ma ci avvieremo verso questa conclusione» ha anticipato Musumeci.

Obbligo già previsto per le imprese

Il nuovo obbligo affiancherebbe quello già previsto per le imprese dalla scorsa legge di bilancio, che le chiama ad assicurarsi entro il 31 dicembre 2024 per evitare sanzioni. Il decreto attuativo è atteso a breve ma questa scadenza per le aziende potrebbe perfino slittare di un anno, se passasse un emendamento presentato da Fratelli d’Italia al decreto Omnibus e non ancora votato. Il decreto attuativo, secondo una bozza recente, prevede una garanzia per gli assicuratori erogata da Sace di 5 miliardi all’anno per il 2024, 2025 e 2026 e definisce tra l’altro le modalità di individuazione degli eventi calamitosi e catastrofali; le modalità di determinazione e adeguamento periodico dei premi anche tenuto conto del principio di mutualità; i limiti alla capacità di assunzione del rischio da parte delle imprese assicuratrici.

Consumatori divisi

Le associazioni dei consumatori temono «regali alle compagnie». Assoutenti si esprime comunque a favore dell’obbligo per le abitazioni mentre l’Unc denuncia che già le assicurazioni sulla casa hanno avuto «un’esplosione ingiustificata dei prezzi» con rincari dell’11,2% ad agosto su base annua. Più duro il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha definito “inaccettabile” che lo Stato scarichi sui cittadini le sue inefficienze. Polemiche già previste da Musumeci. «Si fa presto a parlare di nuova patrimoniale sulla casa ma è più utile tutelare il mercato immobiliare o il bene della propria vita e di quella dei propri cari?», ha domandato il ministro. Le catastrofi naturali sempre più frequenti, ha avvistato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, comportano «effetti negativi a lungo termine» e «rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria». Per questo l’obbligo di copertura per le imprese è «un passo importante».

Fonte: Il Sole 24 Ore