Mandato d’arresto Usa per Almagià per traffico di oltre 2000 antichità

Matthew Bogdanos, capo dell’Antiquities Trafficking Unit presso la Procura Distrettuale di Manhattan ha un mandato di arresto per l’italo-americano, Edoardo Almagià, mercante di antichità, laureato a Princeton, oggi residente in Italia. Edoardo Almagià, già indagato e prosciolto in Italia per intervenuta prescrizione, è accusato di aver trafficato migliaia di reperti illeciti per un valore di decine di milioni di dollari. Tra i capi di accusa si leggono l’aver cospirato per frodare acquirenti, vittime innocenti vendendo loro beni rubati come se fossero legittimamente presenti sul suolo statunitense, ricettazione e riciclaggio. In 80 pagine il mandato di cattura descrive un personaggio disinvolto che vendeva e donava manufatti di valore a importanti musei e collezionisti, ma che agiva anche sotto una copertura dopo che le autorità italiane avevano iniziato a sospettare decenni fa che avesse avuto a che fare con dei ladri di tombe.

Nel mandato di arresto ottenuto giovedì dal giudice del Tribunale Penale di Manhattan, Rachel Pauley, viene descritto nel dettaglio un traffico di beni archeologici italiani tra Italia e New York, occasionalmente triangolato su Svizzera e a Londra.

Il mandato internazionale

Il prossimo passo per l’Antiquities Trafficking Unit (ATU) sarà quello di chiedere all’Interpol di pubblicare una red notice, ovvero un mandato di arresto internazionale che consente alle autorità di tutto il mondo di trattenere Edoardo Almagià ovunque si rechi e di collaborare con i funzionari italiani per avviare le procedure di estradizione.

L’indagine s è partita nel 2018 e nell’ambito delle indagini sul traffico illecito legato ad Almagià l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha recuperato 221 oggetti antichi a lui collegati per un valore di 6 milioni di dollari, tra gli oggetti sequestrati c’era un pithos etrusco del VII secolo a.C., prelevato dal Getty Museum nel 2021.

Fonte: Il Sole 24 Ore