Manovra da 30 miliardi: l’esame riprenderà il 27 dicembre, l’ok definitivo il 28
Le misure per la famiglia
In tema di famiglia, al fine di incentivare la natalità e di contribuire alle spese per il sostegno dei figli viene introdotto un assegno una tantum, pari a 1.000 euro, per ogni figlio nato o adottato a decorrere dal 1° gennaio 2025; il beneficio – riconosciuto dall’Inps su domanda – è subordinato alla condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente abbia un valore di Isee non superiore a 40.000 euro annui – valore di Isee che viene computato al netto dell’assegno unico e universale per i figli a carico – nonché alle condizioni che il genitore richiedente sia residente in Italia e rientri nelle categorie di cittadinanza o di permesso di soggiorno o di legame familiare specificate. Per approfondimenti
I provvedimenti per la scuola
Il saldo dei posti per i docenti che esce dalla manovra 2025 si avvia a essere negativo per oltre 3.500 unità. A fronte di una riduzione di 5.660 posti sull’organico dell’autonomia a partire dal prossimo anno scolastico, che era previsto nel testo iniziale del Ddl e che tale è rimasto anche dopo il primo passaggio parlamentare alla Camera, durante l’iter a Montecitorio è spuntato un aumento di 1.866 insegnanti di sostegno già sul 2025/26. A cui ne seguiranno altri 134 nel 2026/27, così da portare a 2mila il totale dei nuovi ingressi dedicati al supporto degli alunni con disabilità. Vai all’articolo
Il contributo di banche e assicurazioni
Il contributo volontario per le casse pubbliche da parte di banche e assicurazioni e previsto dalla manovra è lievitato nel corso degli ultimi mesi ed è pari a 6,5 miliardi. La prospettiva di anticipare liquidità allo Stato è stata accettata dal settore a fronte del fatto che sia possibile recuperare i fondi negli anni successivi. Leggi di più
Le 3 nuove aliquote Irpef
Il primo intervento, quindi, ridefinisce la struttura del modello Irpef con la conferma del regime transitorio in vigore per il 2024, che prevede un sistema fondato su tre scaglioni di reddito:
– fino a 28mila euro, con aliquota del 23%;
– oltre 28mila e fino a 50mila euro, con aliquota del 35%;
– oltre 50mila euro, con aliquota del 43 per cento. Per approfondire
Ires premiale
Sono 18mila le imprese potenzialmente beneficiarie dell’Ires premiale, la riduzione di 4 punti percentuali dell’imposta prevista per il 2025. È quanto emerge dalla relazione che accompagna il disegno di legge di bilancio approdato in Senato. Si evidenzia, infatti che «rispettano tutte le condizioni (sugli utili, sugli investimenti e sull’occupazione), circa 18 mila imprese che hanno complessivamente accantonato utili in pari a 8 miliardi a fronte di utili civilistici complessivi pari a 11 miliardi». Inoltre si stima che queste imprese «effettuino investimenti nel biennio 2025-2026 in misura pari a 11 miliardi di euro, su un totale degli investimenti Transizione 4.0 di 27 miliardi di euro (42%), e 109mila nuove assunzioni».
Fonte: Il Sole 24 Ore