Manovra, dal bonus casa al 50% a più fondi per il Ponte sullo Stretto: le richieste (costose) dei partiti
Ancora fondi per quasi tre miliardi al Ponte sullo Stretto. La Lega torna all’assalto sul suo cavallo di battaglia con un emendamento alla manovra a prima firma del capogruppo Riccardo Molinari che prevede una dote all’infrastruttura complessiva di circa 14,7 miliardi fino al 2032, di cui 7,7 miliardi presi delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Un’ipotesi che fa subito gridare allo scandalo le opposizioni. Non è solo il partito di Salvini ma tutta la maggioranza a farsi sentire con il proprio carico di richieste alla legge di bilancio. Forza Italia dà battaglia sulle pensioni e la casa. E Fratelli d’Italia rilancia sulla previdenza ma anche sulla scuola con una proposta che opposizioni e sindacati (Cisl a parte) definiscono “choc” in favore delle scuole paritarie.
La fase di presentazione degli emendamenti alla manovra, come di consueto, è un’occasione di posizionamento per le forze politiche. Molte delle proposte sono destinate a rimanere solo sulla carta con il meccanismo dei segnalati e dei super-segnalati. Ma, fino a quel momento, lo spazio è alle richieste (gli emendamenti depositati alla commissione Bilancio di Montecitorio entro la scadenza fissata per l’11 novembre sono 4.562, molti più dei circa 3mila dello scorso anno). Spunta così un voucher di un massimo di 1.500 euro per la frequenza delle scuole paritarie. E la proposta del deputato di FdI, Lorenzo Malagola sembra non dispiacere ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. «Il governo – afferma il titolare di viale Trastevere – è ben consapevole dell’importanza di assicurare il diritto dei ragazzi, a prescindere dal reddito, a studiare nelle scuole paritarie». Dunque, aggiunge, una riflessione è in corso e «stiamo lavorando a soluzioni praticabili».
Bonus casa al 50% anche nel 2026-27
Pensioni e casa sono gli altri temi su cui i partiti, Forza Italia in primis, chiedono modifiche. Gli azzurri tornano a dare battaglia sulle detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica (ecobonus, bonus ristrutturazioni e sismabonus) sulle prime case e propongono di rialzarle al 50% per il 2026 e 2027 visto che, tra due anni, scenderebbero, invece, al 36%. Non solo. Con una modifica alla misura riguardante il fondo garanzia per i mutui prima casa per i giovani gli azzurri propongono che gli aiuti vadano non più solo alle “giovani coppie” ma alle “giovani coppie under36 che hanno «un progetto di vita finalizzato al matrimonio». E, infine, come promesso, FI si fa sentire sulle pensioni minime chiedendone l’innalzamento nel 2025 del 2,7% anziché del 2,2% previsto in manovra. Una misura che, secondo una stima Uilp, portrerebbe a un aumento non di 3 ma di 7 euro al mese.
Lega-FdI spingono fondi pensione, scatta silenzio-assenso
Sempre sul fronte previdenziale Lega e FdI spingono per il rafforzamento dei fondi pensione. Con due emendamenti alla manovra i partiti di maggioranza propongono l’apertura di un nuovo semestre per la scelta da parte del lavoratore di spostare il trattamento di fine rapporto dall’azienda alla previdenza complementare con la regola del silenzio-assenso. L’emendamento a prima firma di Tiziana Nisini indica la finestra tra il primo aprile e il 30 settembre 2025; quello di FdI a firma di Walter Rizzetto scatta il primo gennaio. In assenza di un’indicazione da parte del lavoratore, passati i 6 mesi, il datore di lavoro – secondo entrambe le proposte – trasferisce il Tfr ai fondi pensione
Non mancano poi i micro-interventi: dall’esenzione Imu per la Nuvola di Fuksas (chiesta da FdI) ai fondi per la cittadina pisana di Ponsacco per lo sgombero di alcune famiglie rom da un fabbricato (lo propone la Lega). Da capire quali e quante proposte passeranno al vaglio di ammissibilità previsto in mattinata.
Fonte: Il Sole 24 Ore