Manovra, dal taglio dell’Ires al bonus elettrodomestici: ecco tutte le novità del testo

Manovra, dal taglio dell’Ires al bonus elettrodomestici: ecco tutte le novità del testo

La commissione bilancio della Camera ha concluso nella notte l’esame degli emendamenti alla legge di bilancio 2025 e ha conferito il mandato ai relatori a riferire in Aula. L’arrivo in Aula è previsto per oggi pomeriggio quando sarà posta la fiducia. Il via libera definitivo del Senato è destinato ad arrivare dopo Natale. La maratona notturna è servita alla fine a licenziare il testo dopo l’esame di centinaia di emendamenti, che hanno continuano a cambiare e ad arrivare ai deputati sotto forma di riformulazioni, tra le proteste delle opposizioni, che hanno lamentato il troppo poco tempo concesso per l’esame.

Salta obbligo revisori Mef, ma stretta su controlli

Buona ultima, si è affacciata alla Sala del Mappamondo la versione finale della regola sui controllori del Mef nelle aziende e negli enti destinatari di contributi pubblici. Contestatissima soprattutto da Forza Italia, che fino all’ultimo ne ha chiesto lo stralcio, la formula definitiva attenua molto la portata dei nuovi controlli. Si cancella del tutto la previsione che revisori del Mef finiscano nei collegi sindacali o di controllo di chi riceve contributi pubblici, e ci si limita a chiedere agli organi di controllo già esistenti, quando il contributo è superiore a 100mila euro, di «accertare che l’utilizzo dei contributi sia avvenuto nel rispetto delle finalità per i quali i medesimi sono stati concessi». Questa verifica deve sfociare in una relazione annuale da inviare al Mef.

Ok a norma stipendi ministri, rimborsi per trasferte

Ha impiegato parecchio tempo a trovare pace anche il testo sull’aumento delle buste paga dei ministri e sottosegretari non parlamentari, accoppiato nello stesso emendamento. alla norma “anti-Renzi” che frena gli incarichi extra-Ue di componenti del Governo, deputati, senatori e presidenti di Regione. Sul primo fronte tramonta lo stop all’equiparazione dei compensi dei ministri non parlamentari a quelli dei colleghi eletti, e prevede solo il «diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni». La barriera agli incarichi esterni invece si fa più solida, bloccando anche le consulenze intermediate da persone fisiche o società residenti nella Ue. In pratica, scompare la possibilità di aggiramento tramite attribuzione dell’incarico a una società italiana che poi si sarebbe avvalsa dell’opera del diretto interessato. Gli incarichi, previa autorizzazione dell’organismo di appartenenza, saranno possibili per compensi solo fino a 100mila euro, ma non per i componenti del Governo. Il testo finale esclude dallo stop i parlamentari eletti all’estero:

Arrivano altri fondi al Ponte: +1,4 miliardi

Cambia il quadro finanziario del Ponte sullo Stretto di Messina, che vede salire il conto poco sopra i 12 miliardi e riceverà 3,882 miliardi dal Fondo di sviluppo e coesione, invece dei 2,318 miliardi previsti fin qui, alleggerendo il peso a carico del bilancio statale. altri 1,096 miliardi finiscono a Ferrovie per il fabbisogno finanziario delle opere Pnrr e 1,334 miliardi irrobustiscono il contratto di programma di Rfi. Un miliardo in più va alla Tav Torino-Lione.Altri 708 milioni vanno al piano nazionale per le infrastrutture idriche.

In pensione a 64 anni con la rendita dell’integrativa e 5 anni in più di contributi

Per i lavoratori “interamente contributivi” sarà possibile accedere al canale di pensionamento anticipato con almeno 64 anni di età grazie a un “ponte” con la previdenza integrativa. Allo stesso tempo però la soglia di contributi richiesti salirà, dal primo gennaio, da 20 anni a 25 per poi lievitare ulteriormente a 30 anni di versamenti dal 2o30.

Fonte: Il Sole 24 Ore