Manovra: dal Tfr al bonus studenti, i possibili ritocchi

Manovra: dal Tfr al bonus studenti, i possibili ritocchi

La legge di bilancio 2025 entra nel vivo dei lavori alla Camera e, a un mese e mezzo dal varo del Consiglio dei ministri, il Parlamento punta a ritoccare il testo con una lunga serie di proposte di modifica. Tra queste ulteriori tre miliardi di risorse per il ponte sullo Stretto di Messina, un nuovo semestre di silenzio-assenso per destinare il Tfr alla previdenza complementare, il taglio della seconda aliquota Irpef con l’allargamento dello scaglione fino a 60mila euro di reddito, il bonus per i corsi extrascolastici dei figli e la stretta sulle società che ricevono contributi pubblici. In totale circa 250 emendamenti “super segnalati” dai partiti che provano a passare nel voto in commissione sotto la stretta sorveglianza del Mef.

Forza Italia insiste per il taglio dell’Irpef

Non mancano i temi potenzialmente divisivi per la maggioranza dopo giorni dalle forti tensioni tra gli alleati Forza Italia e Lega sul canone Rai. A partire dall’ulteriore taglio dell’Irpef per il ceto medio che gli azzurri puntano a fare subito in manovra – anche fosse solo per ridurre la seconda aliquota di un punto – con i soldi del concordato biennale. «A disposizione del taglio delle tasse», ricorda il presidente dei senatori azzurri Maurizio Gasparri, ci sono anche «i 430 milioni trovati con merito da Giorgetti» e non usati per il canone Rai. FdI ricorda che l’ulteriore taglio dell’Irpef è una priorità del governo. Ma l’esecutivo ha anche già messo in conto un possibile rinvio della misura ad un eventuale provvedimento successivo alla legge di bilancio.

La Lega ottiene più risorse per il Ponte sullo Stretto

Sull’Irpef si tiene cauta la Lega che rinvia la decisione a quando sarà più chiaro quante sono le risorse a disposizione. Il partito di via Bellerio, del resto, ha come priorità quella di «estendere la platea della flat tax portando da 30 a 50mila euro la soglia dei redditi da lavoro». La Lega intanto ha appena blindato i 3 miliardi per il ponte sullo Stretto, con il disco verde del Cipess a dirottare sull’opera le risorse del Fondo di sviluppo e coesione. Una mossa che spiana la strada all’approvazione dell’emendamento leghista. Ma che manda su tutte le furie le opposizioni.

Più tempo per il Tfr alla previdenza complementare

Ha molte chance di passare, anche, la proposta targata FdI per un nuovo semestre di silenzio-assenso per scegliere di spostare il trattamento di fine rapporto dall’azienda alla previdenza complementare. Un intervento su cui spinge anche la Lega. Il partito della premier punta tra l’altro sulla “dote famiglia”, un contributo di 500 euro annui per i corsi di lingua, musica o sport dei figli under 14. Scontato appare il via libera all’esclusione delle Forze dell’ordine dal blocco del turnover nella Pa: modifica chiesta da tutta la maggioranza e che ha già ottenuto il placet del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Verso lo stop ai revisori del Mef in società con fondi pubblici

Ma è destinata a cambiare anche la norma che introduce i revisori del Mef nelle società che ricevono contributi pubblici. «Mi sembra un errore, sono convinto che lo modificheremo», dice il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi che vi legge «rigurgiti di statalismo sovietico». A chiedere di cambiare la norma è tutta la maggioranza, con proposte differenti che vanno dall’abolizione dei revisori all’innalzamento del tetto al contributo. Sulla soluzione è al lavoro il Tesoro: dovrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni una riformulazione del governo.

Fonte: Il Sole 24 Ore