Manovra, Mattarella ha firmato la legge di Bilancio
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la legge di Bilancio per il 2025. Complessivamente la manovra che sarà in vigore dal primo gennaio è da 30 miliardi, dei quali oltre la metà destinati al taglio del cuneo e all’accorpamento degli scaglioni Irpef che vengono resi strutturali. Due interventi rivendicati dalla maggioranza nella fase di approvazione in Parlamento.
Iter contrastato
E ancora gli oltre sei miliardi destinati al pacchetto famiglia: dal bonus nuovi nati all’allungamento di un mese del congedo parentale al bonus mamme esteso alle autonome. Ires premiale ed estensione della flat tax dipendenti sono poi le due misure su cui puntano i riflettori, rispettivamente, Forza Italia e la Lega anche se, al momento, sono finanziate per il solo prossimo anno. Una manovra arrivata in porto non senza scossoni nella maggioranza, con la premier costretta a convocare vertici d’urgenza e richiamare gli alleati a più riprese. E che ha visto, comunque, una battuta d’arresto, forse la più clamorosa dall’avvio della legislatura per questo governo, sul canone Rai con il braccio di ferro tra FI e Lega che ha portato il governo ad andare sotto in commissione sul decreto fiscale a Palazzo Madama. Ma anche la, parziale, retromarcia sulla parificazione dello stipendio dei ministri non parlamentari ai colleghi eletti. Tra le norme più discusse poi quella cosiddetta “anti-Renzi” per lo stop degli stipendi all’estero di parlamentari e componenti del governo. Una misura sulla quale anche la Lega ha manifestato delle perplessità.
Il fisco delle imprese
La legge di Bilancio 2025 e la piena operatività del decreto Irpef-Ires (Dlgs 192/2024), attuativo della delega, provano a delineare un nuovo scenario per il fisco delle imprese. L’aliquota Ires ridotta al 20%, prevista dalla manovra, pur vincolata a una serie di condizioni, è anche l’occasione per spingere l’innovazione, soprattutto in virtù del legame con gli investimenti della Transizione 5.0. Mentre la riforma ha reso più omogeneo il trattamento della tassazione delle operazioni straordinarie e ha accorciato le distanze tra i dati contabili e quelli fiscali.
Per ora le stime della relazione tecnica alla manovra, analizzate su Il Sole 24 Ore del Lunedì, parlano di una platea potenziale di 18mila imprese interessate all’Ires premiale, che effettueranno 11 miliardi di investimenti nel biennio 2025-2026 e 109mila assunzioni. Numeri (non elevati) che si spera possano attivare un circolo virtuoso.
Fonte: Il Sole 24 Ore