Marcegaglia rileva Fos sur Mer: piano da 600 milioni per il rilancio

Il Gruppo Marcegaglia prosegue nel percorso di internazionalizzazione e verticalizzazione che in questi anni ha portato il trasformatore mantovano a diventare un player siderurgico europeo pienamente integrato. Ora l’azienda, guidata da Antonio ed Emma Marcegaglia, si prepara a mettere a terra un piano di investimenti da 600 milioni di euro per rilanciare Fos sur Mer, l’acciaieria ex Ascometal (di proprietà della svizzera Swiss Steel), attualmente in amministrazione controllata. Il via libera all’acquisizione e al piano di ripartenza è arrivata ieri, con la sentenza emessa dalla Camera Commerciale del Tribunale giudiziario di Strasburgo, che ha ufficialmente scelto il Gruppo Marcegaglia come acquirente del sito, che assumerà la denominazione di Marcegaglia Fos sur Mer.

Il progetto

Il Gruppo si è impegnato ad assumere tutti i dipendenti (circa 300 quelli attualmente al lavoro) e a investire in un nuovo progetto di trasformazione industriale circa 600 milioni di euro, cui si aggiungerà il fabbisogno di capitale circolante. Uno dei razionali di fondo dell’investimento è la possibilità di integrare nell’orbita del gruppo Marcegaglia la capacità produttiva francese, che contribuirà a soddisfare una parte considerevole del fabbisogno interno italiano.

Questo progetto – secondo quanto riferisce lo stesso Gruppo mantovano – porterà ad un aumento significativo della produzione del forno elettrico sino a 1-1,2 milioni di tonnellate di acciaio, cui verranno aggiunti un impianto di colata continua bramme (al posto degli attuali lingotti) e un impianto all’avanguardia per la laminazione in coils a caldo, per una capacità di produzione totale compresa tra 1,6 e 2 milioni di tonnellate. All’esito della trasformazione, il sito di Fos sur Mer soddisferà circa il 30% del fabbisogno di acciaio del Gruppo Marcegaglia e utilizzerà metodi di produzione efficienti e sostenibili.

Fos sur Mer è solo un tassello del dossier di Ascometal, storico gigante francese passato attraverso diversi fallimenti e numerose proprietà (dal 1999 al 2012 è stato anche di proprietà del Gruppo Lucchini). Resta ancora in corsa a questo proposito Acciaierie Venete: dopo non avere trovato un accordo con Swiss Steel, il gruppo guidato da Alessandro Banzato ha formulato una nuova proposta nell’ambito della procedura di amministrazione controllata, puntando a rilevare i tre stabilimenti di Hagondange, Custines e Le Marais, vale a dire l’ex polo automotive di Ascometal specializzato nella produzione di acciai speciali, insieme al Centro di ricerca del gruppo. La Corte di Strasburgo, in questo caso, dovrebbe pronunciarsi entro la fine del mese di giugno.

Il commento

«Questa importante acquisizione si inserisce nella strategia globale del Gruppo, con l’obiettivo di integrare l’intera catena del valore nella nostra produzione – hanno spiegato Antonio ed Emma Marcegaglia – Inoltre, il Grand Port di Marsiglia è collocato in una posizione strategica quanto a materie prime e logistica. Il significativo progetto di trasformazione industriale e le tecnologie innovative utilizzate renderanno il sito di Fos sur Mer uno degli asset più rilevanti del nostro Gruppo. Questo investimento si inserisce nella più ampia strategia di sviluppo e decarbonizzazione delle attività del Gruppo: l’acciaio prodotto a partire da rottame e da green Dri sarà, infatti, in grado di ridurre le emissioni di gas serra dell’80% rispetto alla produzione da ciclo integrale».

Fonte: Il Sole 24 Ore