Mattarella in Costa d’Avorio: piano Mattei lavoro comune
Nuova missione in Africa per Mattarella che visiterà due Paesi, Costa d’Avorio e Ghana (fino al 6 aprile). Oggi la sua prima tappa ad Abidjan e un faccia a faccia con il presidente Ouattara. Nel colloquio, il capo dello Stato ha affrontato le questioni più urgenti e più rischiose per la sicurezza internazionale per poi affrontare il contesto d’insieme con una visione a medio lungo termine nei rapporti tra Italia – ed Europa – e Africa. Innanzitutto, il piano Mattei, allestito dal Governo Meloni su cui c’è stata una grande sintonia tra i due presidenti nell’apprezzamento e nell’esigenza di sostenerlo. «Dobbiamo dare nuovo slancio alla collaborazione con il governo italiano guidato dalla signora Meloni. Nel primo vertice Italia-Africa è stato lanciato il piano Mattei su diversi settori tra i quali istruzione, sanità formazione alimentare, energia e infrastrutture», ha commentato Ouattara che è andato più nello specifico delle collaborazioni attualmente attive. «Ci sono già 80 imprese italiane e siamo molto contenti per la collaborazione con Eni che ha scoperto nuovi giacimenti».
Parole di grande attenzione che Mattarella ha apprezzato. «Grazie – ha detto – per aver citato il piano Mattei che deve essere uno strumento di comune lavoro per lo sviluppo del continente africano. Contiamo molto sulla collaborazione per iniziative concrete. Un futuro comune e basato sull’esigenza di un partenariato, ugualitario e rispettoso». Ma il capo dello Stato ha voluto mettere bene a fuoco la «grande collaborazione nel settore energetico grazie all’azione congiunta dell’Eni e Petroci, con la scoperta di due grandissimi giacimenti che consentiranno alla Costa d’Avorio di essere protagonista per quanto riguarda l’energia per il futuro». Un patto che si fa ancora più stretto, quindi, dopo «la scoperta e l’avvio nell’anno passato della utilizzazione del giacimento di Baleine cui si è affiancato quello di Calao – ha aggiunto – è di grande importanza nella nostra collaborazione ma intendiamo ampliare questa ad altri settori e altri ambiti».
Al centro del colloquio c’è però stato soprattutto il quadro allarmante in Medio Oriente e la miccia che si può innescare in Africa, come ha sottolineato il presidente Ouattara condividendo le considerazioni di Mattarella. «Siamo preoccupati – ha detto il capo dello Stato – per la situazione in Medio Oriente: dopo la nefasta giornata di vergogna del 7 ottobre, un giorno di onta, con attacchi di Hamas contro inermi cittadini, bambini, donne e anziani e poi con la reazione di Israele con sofferenze gravissime per la popolazione di Gaza. Una condizione che rischia di creare ostacoli anziché agevolare la prospettiva di sicurezza di Israele e la possibilità di costruire uno stato palestinese, per cui resta solo la soluzione due popoli due stati».
Infine, sempre guardando al contesto internazionale Mattarella ha voluto segnalare l’apprezzamento «per la posizione della Costa d’Avorio dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, pienamente conforme ai valori e ai principi dell’Onu». In mattinata, tra l’altro, il capo dello Stato aveva mandato un messaggio in occasione dei 75 anni dalla firma del Trattato dell’Atlantico che «si è dimostrata all’altezza delle sfide che ha dovuto affrontare; ha mostrato capacità di adattamento al mutare dei tempi e delle minacce; ha saputo ampliare il ventaglio delle collaborazioni con un numero crescente di Paesi e di Organizzazioni multilaterali; ha svolto un ruolo di stabilità nelle relazioni internazionali».
Fonte: Il Sole 24 Ore